Fratelli e sorelle, oggi qui, durante la cresima a Medjugorje, voi aspettate da me forse qualche parola sugli eventi di cui parla tutto il mondo. La Chiesa deve tenerne conto. E quel che interessa la Chiesa, essa lo affida alle persone esperte, alle commissioni d’inchiesta e di discernimento. Sapete anche che adesso di questo discute la Commissione, costituita dalla Conferenza Episcopale di Jugoslavia (CEJ), perché la Chiesa non può così facilmente esporre la sua credibilità davanti al mondo del XXo secolo.
Posso dire di aver pregato, studiato e taciuto sei anni. Hanno pregato anche molti altri, e per questo li ringrazio. In ogni santa Messa è stata presente l'intenzione per Medjugorje, in ogni rosario ho pregato la Madonna, ogni giorno, perché mi implorasse da Dio la luce, ed anche lo Spirito Santo. La preghiera mi ha aiutato per conseguire una forte e sicura convinzione di tutto quel che avevo sentito, letto e vissuto.
Qui si prega molto, si fa digiuno, sempre, però, nella fede che i fatti sono veramente soprannaturali, ma predicare al popolo fedele la non verità su Dio, su Gesù e sulla Madonna merita il fondo dell’inferno.
In tutto il mio lavoro, preghiera e studio è stato davanti a me un unico obbiettivo da raggiungere: pervenire alla verità. A tal fine, già nel 1982, ho costituito una Commissione di quattro membri,[1] più tardi l’ho ampliata con l’aiuto dei Vescovi e dei Padri Provinciali, raggiungendo quindici membri, provenienti da nove Istituti teologici, da sette Diocesi e quattro Province nonché due psichiatri di qualità, ed essi, a loro volta, hanno potuto consultare i loro colleghi. Hanno lavorato tre anni. Dei lavori e degli eventi ne è stata informata la Santa Sede. Adesso si occupa degli stessi problemi la già menzionata Commissione costituita dalla CEJ.
Coloro invece che hanno avuto fretta sono andati avanti, senza attendere il verdetto della Chiesa, hanno proclamato i miracoli e gli eventi come soprannaturali predicando dall'altare le rivelazioni private, che non è assolutamente permesso finché la Chiesa non riconosca tali rivelazioni come autentiche. Perciò le varie istituzioni sollecitavano a non organizzare dei pellegrinaggi, aspettando il verdetto della Chiesa. Innanzi tutto la Commissione su Medjugorje nella riunione del 24 marzo 1984, ne ha avvertito.[2] Purtroppo senza risultato. Allora, la CEJ, nell’ottobre dello stesso anno, ha vietato i pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje;[3] i pellegrinaggi erano ufficiali ogni qualvolta che la gente si radunava e ci veniva insieme. Nemmeno questo ha sortito un effetto. In seguito la Congregazione per la dottrina della fede a Roma il 23 maggio 1985 ha inviato una lettera alla Conferenza Episcopale Italiana, consigliando i Vescovi affinché sconsigliassero la gente dalle organizzazioni dei pellegrinaggi e di ogni altra forma di propaganda.[4] Anche questo è rimasto senza frutto.
Finalmente, quando si è passati alla formazione della seconda Commissione, Sua Eminenza il Cardinale Franjo Kuharić e il Vescovo di Mostar, a nome della CEJ, il 9 gennaio 1987, nel comunicato stampa hanno detto: "Pertanto non è permesso organizzare pellegrinaggi ed altre manifestazioni motivate dal carattere soprannaturale che potrebbe essere attribuito agli eventi di Medjugorje".[5] Questo è stato detto dal vertice ecclesiastico e non si può ignorarlo come se non ci fosse nulla.
Dai primi ragguagli che si riferivano agli eventi straordinari in questa parrocchia, la Curia diocesana ha seguito con attenzione le notizie e ha raccolto tutto quel che poteva servire nella ricerca della verità. Il Vescovo ha lasciato la piena libertà ai veggenti e agli operatori pastorali, li ha difesi addirittura dagli attacchi della stampa e della politica.[6] Abbiamo registrato le conversazioni sui nastri delle cassette, abbiamo raccolto le cronache e i diari, le lettere e i documenti e tutto questo materiale è stato studiato dalla Commissione composta dai nostri professori i teologia e medici. Il lavoro triennale della Commissione ha dato il risultato: due membri della Commissione hanno votato che le apparizioni sono soprannaturali, vere. Un membro si è astenuto dalla votazione, uno ha affermato che vi era stato qualcosa all'inizio, e undici membri hanno votato: non constat de supernaturalitate, e cioè che le apparizioni non ci sono state.
Sono profondamente convinto che tutti i membri della Commissione hanno lavorato coscientemente esaminando tutto ciò che poteva servire alla ricerca della verità. La Chiesa non può rischiare la propria credibilità e, spesso, nelle situazioni simili, ha dovuto indagare con attenzione gli eventi simili dissuadendo le grandi folle, se si radunavano nei luoghi in cui è stato constatato che gli eventi non erano soprannaturali. Ricordiamoci di Garabandal in Spagna e San Damiano in Italia e ancora decine di luoghi simili negli ultimi anni. A Garabandal le "veggenti" dicevano che la Madonna avrebbe promesso un grande segno per il mondo intero. D'allora sono passati i 25 anni e questo segno non esiste. Se anche qui la Madonna avesse lasciato un segno, sarebbe stato chiaro a tutti di che cosa si trattava.
La Madonna, dicono, ha cominciato ad apparire a Podbrdo, sul colle di Crnica, e quando la polizia ha proibito di salire là, lei è scesa nelle case, recinti, campi, vigne, negli orti di tabacco, è apparsa in chiesa, sull'altare, in sacrestia, sul coro, sui tetti, nel campanile, per le strade, sulla via per Cerno, nelle autovetture, nei pullman, nelle scuole, a Mostar nei diversi luoghi, a Sarajevo nei diversi posti, a Zagabria nei conventi, a Varaždin, in Svizzera, in Italia, di nuovo a Podbrdo, sul Križevac, nella parrocchia, nella casa parrocchiale, ecc. Certo non è stata elencata nemmeno una metà dei luoghi delle presunte apparizioni e un uomo sobrio che onora la Madonna: si domanda: O Madonna mia, cosa stanno facendo di te?
In questa Diocesi io sono, di diritto divino, il pastore, maestro della fede e giudice nelle questioni della fede. Dato che gli eventi di Medjugorje hanno creato le tensioni e divisioni nella Chiesa – gli uni ci credono, gli altri non ci credono – e sono sfuggiti al controllo della Chiesa, poiché le raccomandazioni e le decisioni delle menzionate Istanze - Commissione, Congregazione e Conferenza episcopale – rimanendo senza effetto, io, vescovo di Mostar, responsabile davanti a Dio per la disciplina nella Diocesi, ripeto e rinnovo le decisioni precedenti delle istituzioni ecclesiastiche e ai sacerdoti che organizzano i pellegrinaggi o vengono qui, attribuendo a questi eventi un carattere soprannaturale, finché non terminano i lavori della Commissione della CEJ vieto la celebrazione della Santa Messa nella mia Diocesi.
Mi rivolgo a te, Immacolata Vergine e Madre, Madre di Dio e Madre della Chiesa, Madre di questo popolo che ti cerca, ti prega e ti ama. Mi rivolgo a te, io tuo servo, vescovo di Mostar, e davanti al mondo intero professo la mia profonda ed incrollabile fede in tutti i privilegi che Dio ti ha dato, quindi sei la prima e la più nobile sua creatura. Professo la mia profonda ed incrollabile fede nella tua intercessione con la quale intervieni presso Iddio onnipotente per tutti i bisogni dei tuoi figli in questa valle di lacrime. Professo la mia profonda ed incrollabile fede nel tuo amore verso noi peccatori, e questo amore l’hai testimoniato anche nelle tue apparizioni ed aiuti. Anche io stesso ho guidato i pellegrinaggi a Lourdes. Proprio in virtù di questa fede, io, tuo servo, vescovo di Mostar, davanti alle numerose folle che ti invocavano, scopro ed accetto il tuo grande segno il quale è diventato sicuro e chiaro dopo questi sei anni. Questo segno è che durante i sei anni sei stata con perseveranza nel silenzio riguardo a tutti gli annunci del segno: ci sarà sul colle delle "apparizioni" visibile e permanente, ci verrà presto, ci sarà fra poco, ancora un po', abbiate un po' di pazienza, dicevano sin dal 1981... E poi: ci sarà per l'Immacolata, per il Natale, per il Capodanno, ecc. A me non occorre un segno speciale, ma è necessario a coloro che hanno creduto nella non verità.
Grazie, o Madonna, perché con il tuo silenzio, lungo sei anni, hai rivelato se avevi parlato qui, se eri apparsa, se avevi impartito i messaggi e segreti e se avevi promesso un segno speciale. O Vergine Santissima, Madre di Cristo e Madre nostra, intercedi fa mediatrice della pace in questa irrequieta regione ecclesiastica, nella Diocesi di Mostar-Duvno, intercedi specialmente per questo luogo, per questa parrocchia, dove innumerevoli volte è stato usato il tuo santo nome nei discorsi che non sono stati tuoi. Fa che cessino le invenzioni dei tuoi messaggi. Accetta, o Vergine Santissima, anche, in riparazione, le sincere preghiere delle anime pie, che sono lontane dal fanatismo e dalla disubbidienza nella Chiesa. Concedi a tutti di arrivare alla retta verità. O cara Madonna, umile e ubbidiente serva del Signore, fa che la Medjugorje si incammini con vigoroso passo dietro il pastore della Chiesa locale affinché possiamo tutti insieme magnificarti e lodarti nella verità e nella carità. Amen*
Pavao Žanić, vescovo
* Crkva na Kamenu (Mostar), 8-9/1987, pag. 2. (In occasione della pubblicazione della Dichiarazione sul portale diocesano, nel 2009, le note sono state aggiunte dall’Ufficio del Vescovo).