Cari cresimandi,
Oggi, sebbene ancora minorenni, ma ben consapevoli di quel commandamento biblico „evita il male, fa il bene“ (Ps 34, 15; 37,27), come fedeli cattolici, dopo la preparazione catechetica, voi riceverete il sacramento della santa cresima, cioè i sette doni dello Spirito di Dio. Non solo i vostri genitori e padrini, che vi accompagnano oggi e vi desiderano vedere nella vita come figli e figlie fedeli e obbedienti, come persone moralmente sane, ma anche tutti noi ci rallegriamo nel Signore a causa di questo atto singolare e sacramentale.
I doni della Spirito Santo. Quattro doni dello Spirito – sapienza, intelligenza, scienza e consiglio – si riferiscono alla nostra fede e comprensione, alla concezione della vita terrena ed eterna, mentre altri tre doni – forititudine, pietà e timor di Dio – riguardano la nostra condotta morale e l'onestà in questa vita perché possiamo meritare quella eterna. I primi quattro doni si riferiscono al cervello, altri tre al cuore.
Tu, cresimando, vorresti essere saggio ed intelligente? – Sì.
- Allora coopera con i doni della sapienza e dell'intelligenza che oggi ricevi dallo Spirito.
Vorresti avere la scienza della vita che conduce alla vita eterna? Sì.
- Allora collabora con il dono della scienza dello Spirito nella preghiera e nella fede.
Vorresti dare e ricevere il dono spirituale del buon consiglio? Sì.
Allora collabora nella preghiera e nella fede con tale dono e lo avrai.
Tu, cresimanda, vorresti essere una giovane malvaggia, una moglie e madre cattiva? No.
Allora collabora con il dono della fortitudine spirituale per essere un ragazza forte, una moglie e madre forte.
Vorresti essere una empia? Come posso desiderarlo?
Allora prega e collabora con lo Spirito Santo affinché egli sviluppi in te il dono della sana pietà.
Vorresti essere senza un pudore umano e timore divino. No.
Allora collabora con il dono del timore che proviene da Dio e conduce a Dio. E tutto questo che è stato detto ai cresimandi vale anche per le cresimande e viceversa.
Noi nasciamo tramite i genitori, creati da Dio e forniti delle potenyialita miracolose del corpo e dello spriito, specialemnte del cervello e del cuore. Tali potenze e posibilità si realiyyano nella vita terrena con l'aiuto dell'amore paterno e dei commandmenti con la cura ed educazione della Chiesa, con la formazione scoalstica e altra di diverso tipo. Si realizzano, cari giovani, in particolar modo con l'aouto della vostra libera e ragionevole collaborazione con la voce interna della coscinza e con le voci esterne dei commandmanetid i Dio e della Chiesa: affinché vi custodiate timorosamente dalle passioni e d instinti e vi teniate saggamente e devotamente ai doni divini della grazia.
Il nuovo Papa. Il 2 aprile scomparse papa Giovanni Paolo II, il 264. Vicario di Gesù Cristo nella Chiesa e su questa Terra, dopo aver governato la Chiesa Cattolica. Lo stesso Spirito Santo, che voi oggi ricevete nel dono septiforme del sacramento della s. cresima, è stato presente ed attivo il 19 aprile ultimo scorso nell'elezione ecclesiale del cardinale Joseph Raztinger al nuovo Papa che ha assunto il nome di Benedetto XVI.
Il nuovo Papa nella basilica di San Pietro oggi presiede la Messa solenne della benedetta inaugurazione del suo Pontificato. Anche noi nelle nostre dicoesi di Eryegovina ci associamo con le nostre pregheire e con la S. Messa alla gioia unviersale e al Te Deum per questo grande dono dello Spisito Santao alla Chiesa e al mondo. Benedictus qui venit in nomine Domini– Benedetto sei tu che viene nel nome del Signore.
È una convinzione universale che la Catedra di San Pietro è stata presa da un personaggio di straordinari doni di Dio che per 24 anni è cresciuto accanto al compianto papa Giovanni Paolo II e come il suo primo collaboratore, umanamanete parlando, è davvero maturato per il nuovo ministero che Iddio gli ha affidato nella sua Chiesa.
Seguendo quel che ha scritto come unod ei più rinnomati teologi e professorei, tradotto anche in lingua croata, specialmente quel che per l'approvazione del Pontefice ha pubblicato in qualità del più responsabile ufficiale della Santa Sede, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il nuovo Papa l'abbiamo sempre vissuto come un annunciatore responsabile, serio e aperto della verità aetera. Egli ha preso 28 anni fa come suo motto episcopale „Cooperatores veritatis“ (3 Giov 8) conservando lo stesso motto per il suo ufficio di Pastore universale della Chiesa.
Responsabile. Mi ricordo che a suo tempo, negli anni 1983/84 il card. Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, successore del compianto card. Franjo Seper, ha concesso un'intervista ad un giornale italiano dopo una sua prolusione tenuta in un Convegno teologico in Italia. La domanda del giornalista è stata press'apoco così: Eminenza, ascoltando la Sua conferenza si ha l'impressione che Ella abbia preso una posizione piuttosto conservatrice. Mentre era teologo, tradotto in varie lingue, Lei aveva le idee e le consclusioni più aperte, mentre oggi frena e non si è nemmeno partiti. Allora il Cardinale ha risposto serenamente e umilmente di essere riconoscente al Santo Padre che l'aveva nominato vescovo. Poiché mentre era solo un teologo, aveva più possibilità nell'ardita ricerca teologica e nel suo linguaggio, ma aveva anche più pericolo di smarrire nella ricerca. E quando il papa Giovanni Paolo II l'ha invitato a guidare responsabilmente l'arcidiocesi di Monaco di Baviera, non poteva comportarsi come un audace teologo ricercatore, non sapendo dove potrebbe trovarsi. Ha espresso, dico, al Papa un umile atto di gratitudine perché l'ha fatto più responsabile nella Chiesa tramite l'episcopato. E sappiamo che egli non ha mai rinunciato ad una responsabile riflessione e pubblicazione teologica né come professore, né come arcivescovo di Monaco, né come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, dove ha avuto l'cccasione di confronatarsi con più teologi della Chiesa Cattolica che non sono stati sempre in linea con la Chiesa e con la Verità. Quest'uomo di Dio si è sempre mostrato responsabile cooperatore della Verità, perché anche cooperatore della gioia fedele, collaboratore del Regno di Dio. Se con la nomina Pontificia ad Arcivescovo si è sentito più responsabile nella Chiesa, quanto mai allora oggi è responsabile nel moemnto in qui Iddio lo ha chiamato ad pontificato, il più resposnabile trad i noi e sopra di noi. Ringraziamo Iddio del suo dono. Benedictus qui venit in nomine Domini.
Serio. In questi giorni si chiede sui giornali, in modo sensazionale e clamoroso perciò anche non serio, quale attegiamento aveva il nuovo Papa come Cardinale nei confronti degli eventi di Medjugorje: gli uni dicono positivo, gli altri dicono contrario, i terzi affermano che ha visitato segretamente Medjugorje, nascondendosi dalla gente per non essere riconosciuto ecc. Nella lettara ad un laico, scritta il 22 luglio 1998, riferendosi alle numerose affermazioni attribuite sia al defunto Papa sia a lui come collaboratre del Pontefice, egli ha risposto brevemente in maniera responsabile e seria: Al memorandum delle 8 pagine riempite delle asserite frasi del Papa e del Cardinale, egli ha ringraziato aggiungendo: „Posso solo dire che le dichiarazione su Medjugorje attribuite al Santo Padre e a me sono pure invezioni“ /Ich kann dazu nur sagen, dass die dem Heiligen Vater und mir zugeschriebenenen Äusserungen über Medjugorje frei erfunden sind/ (Ogledalo Pravde, Mostar, 2001., str. 283). Come se il Cardinale non avesse avuto l'occasione di seguire responsabilmente quel che il Vescovo defunto Pavao Zanic con le sue due commisisoni e tutti i vescovi della Conferenza episcopale con la loro commissione d'inchiesta hanno studiato e dichiarato. Del resto anche il primo collaboratore del Cardinale, segretario della Congregazione per la dottrina della fede, l'attuale arcivescovo di Genova, card. Tarcisio Bertone, nel 1998, per iscritto ha dichiarato che la Dichiarazione della CEJ di Zadar, del 1991, su Medjugorje che suona: „In base alle inchieste finora condotte, non si può affermare che si tratti delle apparizioni o rivelazioni soprannaturali“, è valida e obligante. Perciò non sono permessi i pellegrinaggi ufficiali, nemmeno quelli „privati“ se tali pellegrini, al di la della posizione ufficiale della Chiesa affermassero che tali apparizioni sarebber veritieri ed autentici (Ogledalo Pravde, str. 276-278).
Aperto. Colui che è responsabile e serio cooperatore della Verità, non teme di aditare ogni luogo nella Chiesa Cattolica. Il papa Benedetto XVI in questi suoi ultimi discorsi ha chiaramente detto di voler seguire le orme di Giovanni Paolo II, riguardo all'apertura sia nel rinnovamento interno della Chiesa, sia negli sforzi ecumenici per la promozione della unità cristiana sia nel dialogo con il mondo.
Due frattelli della famiglia Ratzinger, sia il più giovane Joseph che il più anziano Georg, sono diventati sacerdoti. E sorella Maria ha seguito suo fratello Cardinale fino alla sua morte in Vaticano agli inizi degli anni '90. Noi diremmo umanamente che la loro stirpe si è spenta. Come spenta? Joseph è diventato Padre, anzi il Santo Padre di un miliardo e cento milioni dei cattolici nella Chiesa di Dio. Vi esiste una paternità più feconda di questa?
Preghiamo la Santissima Trinità – Iddio Padre, Figlio e Spirito Santo – di dare sempre l'aiuto necessario al Santao Padre nel suo ministero Petrino responsabile, serio ed aperto nella Chiesa. Benedetto che viene nel nome del Signore!
Iddio, Pastore e Governatore di tutti i fedeli, guarda benignamente il tuo servo Benedetto XVI che hai eletto a pastore della sua Chiesa: dagli, ti pregiamo, di edificare con la parola e vita quelli che guida affinché, insieme al gregge che gli è affidato, raggiunga la vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.