Fratelli e sorelle,
Cari cresimandi, sento la gioia di essere oggi con voi e con le vostre famiglie a causa del conferimento del sacramento della s. cresima a voi che vi siete preparati con la dovuta conoscenza della dottrina e con la s. confessione per ricevere devotamente i sette doni dello Spirito Santo. I doni della sapienza, intelletto, scienza e consiglio si riferiscono all'illuminazione della nostra mente; mentre i doni della fortezza, pietà e timor di Dio toccano il nostro cuore, rinvigoriscono la nostra volontà libera. Questi doni non sono passeggeri, per cui vi rallegrerete oggi e domani non ce ne sono più. Questo è il sigillo del dono dello Spirito Santo. Sigillati una volta, siete sigillati dallo Spirito di Dio per sempre. Ma ogni tale dono richiede il vostro lavoro conforme alla vostra crescita della conoscenza e della testimonianza vitale nella fede.
I. - I doni dello Spirito. Non temete, cari giovani, di essere sapienti negli occhi di Dio, pur apparireste stolti negli occhi degli uomini. Persino ciò che è “stolto” di Dio è più sapiente ed intelligente anche del più sapiente degli uomini.
Non esitate di essere forti in Dio davanti agli uomini, sebbene il mondo vi chiamasse codardi e retrogradi. “Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli” (Mt 10, 32), ci dice la divina Verità, Cristo Signore.
Non vergognatevi di essere timorati e devoti di Dio, pieni di un filiale timore verso Iddio e verso le cose sacre, pur il mondo passeggero vi schernisse facendo di voi una caricatura. Il mondo non ha né paura né vergogna nel calpestare la legge di Dio. Noi siamo credenti - cultori di Dio ed adoratori nello Spirito e nella verità.
Il mondo consiglia come perdersi in maniera più facile nella concupiscenza passeggera, mentre lo Spirito Santo ci consiglia come orientarci in maniera più facile alla vita eterna. Chi si fa veramente consigliare, lo Spirito buono lo guida sul sentiero giusto.
Il mondo vi tenta e vi invita di regolarvi secondo la sua pervertita fantasia e passione, mentre lo Spirito Santo vi fa imparare e giudicare secondo una scienza non peritura che conduce alla casa del Padre. Non permettete che oggi solo riceviate il sigillo sulla fronte e poi vivete come se non aveste lo Spirito di Dio in voi.
II. - Corpus Domini. Oggi la Chiesa celebra la solennità del Corpus et Sanguis Domini. Noi cattolici riteniamo che l'avvenimento storico dell'Ultima Cena di Gesù, raccontato in tutti e quattro vangeli, è uno dei più eccellenti misteri della nostra santa fede. In quella notte il Signor Gesù, mentre cenava con i suoi discepoli, prese il pane, e, pronunziata la benedizione, spezzò il pane e diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. “Questo è il mio sangue, il sangue dell'Alleanza, versato per molti” (Mc 14, 22-23), come oggi leggiamo nel Vangelo.
Il sacrificio eucaristico. Questo mistero della Cena del Signore è in primo luogo un segno del passaggio di Gesù attraverso la croce e la morte alla risurrezione della vita nuova, offertaci divinamente da Lui. Ecco il sacrificio. Perché tale concetto si trova nel fulcro della fede cristiana? Iddio l'ha voluto e compiuto così. Se il sapientissimo Dio si è deciso per questa via della salvezza, allora tutta la divina impresa è nient'altro che sapienza e bontà. Anche noi diventiamo sapienti ed intelligenti se accettiamo tale sacrificio come espressione della divina grazia ed amore. Il sacrificio si comprende ed accetta solo nel contesto dell'amore. Il sacrificio è un segno più convincente e prova dell'amore. Iddio è amore. Perciò il sacrificio eucaristico è l'espressione dell'amore divino verso noi uomini. Gesù in un determinato momento storico ha offerto sul Calvario il sacrificio - se stesso - al suo Padre come prova del suo supremo amore verso il Padre e verso gli uomini. E noi con il nostro impegno personale della pietà del cuore e della mente vi partecipiamo con le celebrazioni liturgiche e con le offerte quotidiane di noi stessi a Dio.
Il convivio eucaristico. Questo mistero dell'amore di Gesù non è solo un'espressione del sacrificio divino per noi uomini deboli, ma è ugualmente anche il nostro cibo spirituale in questo cammino verso la vita eterna. Non c'è salute e vita senza il pane. L'uomo non sa quali sono le componenti del pane e del vino, eppure li consuma con gioia e misura. Ci è forse noto il processo in cui cresce il frumento o la vite? Come si forma il granello o il chicco d'uva? Come il granello si trasforma nel pane e l'uva nel vino? Ci è forse conosciuto come il pane e il vino si trasformano nel corpo organico vivente? Eppure, nonostante la nostra mancanza di conoscenza non si diminuisce la forza del pane e del vino per mantenerci con la loro nutrizione nella salute e nella vita.
Così qualcosa di simile succede anche nella nostra salute spirituale. Non possiamo comprendere ciò che è la Santissima Eucaristia, ma l'accettiamo religiosamente e la riceviamo con la massima devozione del cuore, per la salvezza eterna. Gesù ha detto a tutti noi: “Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno” (Gv 6, 51). Come il pane e il vino terrestre ci servono per questa vita, così il Corpo e il Sangue di Gesù ci servono per la vita spirituale ed eterna. Nessuno di noi ne è degno, poiché tutti siamo peccatori: per pensieri, parole ed opere, come anche per l'omissione del bene che dobbiamo fare. Chi mangia e beve indegnamente, nel peccato, nel disordine, nella contumacia, è reo del Corpo e Sangue di Cristo.
Però, chi si confessa e chi si pente per i suoi peccati, Iddio gli dà il perdono e lo nutre con il Corpo e Sangue di Gesù. Ringraziamo Iddio perché ci libera innanzitutto dai nostri peccati nella santa confessione e poi ci nutre con il Corpo eucaristico. Il convivio eucaristico è il centro della nostra vita personale e comunitaria. Così l'ha voluto il Padre celeste, così l'ha istituito il Figlio di Dio, così avviene tutto con l'effusione dello Spirito Santo. Crediamo nelle parole di Cristo poiché le sue parole sono “spirito e vita” (Gv 6, 63).
In memoria di me. Il Signore Gesù ci ha detto la grande verità divina, e il mistero: “Questo è il mio Corpo”. „Questo è il mio sangue”. Queste parole sono pronunziate da Cristo. La Chiesa sin dall'inizio ha capito letteralmente tale testo sacro e messaggio dell'Ultima cena di Gesù. Senza cambiare uno iota, senza capire in una chiave simbolica o interpretazione più accettabile agli uomini. No! Questo l'ha detto Gesù una volta per sempre. E ha chiesto di farlo in memoria di Lui, in memoria delle mirabili opere salvifiche di Dio. Questo lo riconosciamo e crediamo come ci è trasmesso! Questo lo celebriamo liturgicamente come abbiamo ricevuto. Ringraziamo Iddio per il suo immenso dono del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù. In questo atto e mistero è incluso il passato: “Annunziamo la tua morte, Signore”; è incluso il presente del Cristo risorto: “Proclamiamo la tua resurrezione”; è incluso l'avvenire: “nell'attesa della tua venuta”, quando egli verrà per prepararci un posto affinché siamo anche noi dove è lui (Gv 14, 3).
III. - “Le apparizioni”. Innanzitutto, il fatto che qualcuno si confessa sinceramente e riceve devotamente la santa comunione in questa chiesa parrocchiale e che tale persona nella sua anima sente la gioia, grazie al perdono di Dio, lo saluterà ogni fedele e lo attribuirà a Dio, fonte di ogni grazia. Ma sarà attento di non passare, in maniera illogica ed inconseguente, da tale fatto di grazia alla conclusione: “Io mi sono confessato, mi sento bene, ora sono convertito, dunque la Madonna appare a Medjugorje!” Tale fedele e penitente è comunque obbligato a confessarsi, frequentare gli altri sacramenti, osservare tutti i comandamenti al di là del fatto se le apparizioni private siano riconosciute o meno.
Secondo, io non sarei un ministro responsabile del Mistero del Corpo e del Sangue di Cristo se non avvertissi, anche oggi pubblicamente, anche da questo luogo e in questa occasione, tutto il mondo interessato che in questa Chiesa locale di Mostar-Duvno esiste qualcosa come uno scisma: un gruppo di sacerdoti, dimessi dal Governo generale dei Frati minori dall'Ordine francescano a causa della loro disobbedienza al Santo Padre già da anni mantiene in maniera violenta più chiese parrocchiali ed uffici con l'inventario ecclesiastico. In tali parrocchie essi operano non solo illegalmente ma amministrano i sacramenti sacrilegamente, ed alcuni anche invalidamente, come sono la confessione e la cresima oppure assistono ai matrimoni invalidi. Tale prassi antiecclesiastica deve essere scioccante per tutti noi. Ugualmente tale scandalo del sacrilegio dei sacramenti, specialmente del Santissimo Corpo di Gesù, dovrebbe essere scioccante anche per i fedeli che si confessano invalidamente davanti a tali sacerdoti e assistono alle Messe sacrileghe. Preghiamo il Signore di togliere quanto prima di mezzo di noi questo scandalo e scisma.
Terzo, sono grato al Santo Padre, sia a Papa Giovanni Paolo II, di b. m. sia a Benedetto XVI, gloriosamente regnante, i quali hanno sempre rispettato la posizione dei vescovi di Mostar-Duvno, sia del defunto sia dell'attuale, riguardo alle presunte “apparizioni” e “messaggi” di Medjugorje, restando sempre fermo il pieno diritto al Sommo Pontefice di pronunziarne l'ultimo verdetto. E questa posizione dei vescovi, dopo tutte le indagini canoniche, si può riassumere in queste frasi:
1 - Medjugorje è una parrocchia cattolica nella quale si realizza la vita liturgica e pastorale come nelle altre parrocchie di questa Diocesi di Mostar-Duvno. E nessuno è autorizzato ad attribuire il titolo ufficiale di “santuario” a questo luogo, eccetto la Chiesa.
2 - In base alle indagini ecclesiastiche sugli avvenimenti di Medjugorje non si può affermare che si tratti delle apparizioni o rivelazioni soprannaturali. Questo significa che la Chiesa finora non ha accettato nessuna apparizione né come soprannaturale né come mariana.
3 - Nessun sacerdote che opera canonicamente in questa parrocchia di Medjugorje o che sia di passaggio è autorizzato a presentare la sua opinione privata, contraria alla posizione ufficiale della Chiesa sulle “apparizioni e messaggi”, né in occasione delle celebrazioni dei sacramenti, né durante gli atti di pietà soliti, né nei mezzi di comunicazione cattolici.
4 - I fedeli cattolici non sono solo liberi dall'obbligo di credere nella veracità delle “apparizioni” ma devono sapere che non sono permessi i pellegrinaggi ecclesiastici, né ufficiali né privati, né personali né comuni, dalle altre parrocchie, se presuppongono l'autenticità delle “apparizioni” o se con ciò autenticassero tali “apparizioni”. Chi fa ed insegna diversamente, non agisce e non insegna secondo lo spirito della Chiesa.
5 - In base alle indagini e prassi finora avute, come vescovo locale ritengo che riguardo agli avvenimenti di Medjugorje per tutti questi 25 anni non è accertata, a livello ecclesiastico, nessuna “apparizione” della Madonna come autentica. Il fatto che nel corso di questi 25 anni si parla di decine di migliaia delle “apparizioni”, non attribuisce nessuna autenticità a tali eventi, secondo le parole dell'attuale Santo Padre, udite durante l'udienza concessami il 24 febbraio u.s., alla Congregazione per la dottrina della fede hanno sempre suscitato la domanda come possano essere credibili per un credente cattolico. Soprattutto non ci appaiono come autentiche se già si sa in anticipo che le presunte “apparizioni” avverranno:
ad una persona ogni anno il 18 marzo, ma avrà anche le “apparizioni” ogni 2 del mese, con i “messaggi” che puoi anche tu aspettare, secondo la procedura abituale;
ad un'altra avverrà ogni giorno dell'anno, ma - come se questo non fosse sufficiente - e perciò di aggiunta ogni 25 del mese una “apparizione” particolare ed anche una specie di comunicato al pubblico che anche tu puoi prevedere ed aspettare;
ad una terza apparirà ogni 25 di dicembre, per il Natale, anche con il comunicato simile ai già menzionati;
ad una quarta persona “apparirà" ogni anno il 25 giugno, e cio' con un certo comunicato;
agli altri due ogni giorno con i “messaggi” che si possono prevedere perché sono varianti dei simili contenuti. Tale fatto ed alluvione delle presunte apparizioni, messaggi, segreti e segni non confermano la fede ma ci convincono ancor di più che in tutto questo non è accertato niente di autentico e veritiero.
Perciò responsabilmente invito quelli che dicono di se di essere “veggenti” come anche quelli che formulano i “messaggi” di mostrare l'obbedienza ecclesiastica e di cessare con tali pubbliche comparse e comunicati in questa parrocchia. Con ciò manifesteranno loro dovuto senso ecclesiale non mettendo le “apparizioni” private e le comunicazioni private sopra la posizione ufficiale della Chiesa. La fede è una cosa seria e responsabile. La Chiesa è una istituzione seria e responsabile.
Per l'intercessione della Beata Vergine Maria, la più grande portatrice dei doni dello Spirito di Dio e la quale per l'opera dello Spirito Santo nel suo grembo ha concepito, e ha dato al mondo, la Seconda Persona Divina, Cristo Gesù, il quale ci dà il suo Santissimo Corpo e Sangue per la vita eterna, voglia Lui - Via Verità e Vita - aiutarci affinché la verità sulla Beata Vergine, Madre sua e Madre della Chiesa, Sede della Sapienza e Specchio della Giustizia, risplenda in tutto il suo splendore in questa nostra parrocchia e diocesi, senza alcuna mescolanza delle cose non degne della fede, e tutto in conformità all'immutabile dottrina e prassi della Chiesa. Amen.