Međugorski Fenomen
16. June 2017.
Foto:
Chiesa parrocchiale di San Giacomo

Riceviamo il Signore degnamente!

Veneriamo la Madonna decentemente!

L’omelia del vescovo Ratko Perić pronunciata durante la Santa Messa prima del conferimento della S. Confermazione ai 66 cresimandi nella Chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo a Medjugorje, Diocesi di Mostar-Duvno, 15 giugno 2017:

Cari cresimandi! Fratelli e sorelle in Cristo!

Nei saluti di voi cresimandi nelle parrocchie spesso sento che siete consapevoli di vivere in tempi di grandi sfide in cui i venti di questo secolo vi spingono o tirano nella direzione sbagliata: verso la disobbedienza ai comandamenti di Dio, le bugie e le truffe, le droghe e varie forme di egoismo. Queste sono le battaglie quotidiane vostre, ma anche dei vostri fratelli, genitori, padrini, di tutti noi. In tali battaglie voi giovani siete la nostra speranza. Rimettiamo in voi la nostra fiducia. E perciò oggi è una grande festa non solo per voi, per le vostre famiglie, ma anche per tutta la Chiesa in Erzegovina: la solennità del Corpus Domini, ed anche la S. Cresima in questa parrocchia dove si impartisce il sigillo dei sette doni dello Spirito Santo a voi candidati che siete …

Correnti e controcorrenti. Il Santo Padre Francesco durante la S. Messa e la S. Cresima in Piazza San Pietro all’inizio del suo ministero petrino ha detto ai cresimandi: il Signore “ci dà il coraggio di andare controcorrente. Sentite bene, giovani: andare controcorrente; questo fa bene al cuore, ma ci vuole il coraggio per andare controcorrente e Lui ci dà questo coraggio! Non ci sono difficoltà, tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura se rimaniamo uniti a Dio come i tralci sono uniti alla vite, se non perdiamo l’amicizia con Lui, se gli facciamo sempre più spazio nella nostra vita” (Omelia, 28 giugno 2013).

Mentre cresciamo nell'uso della ragione - a sei o sette anni, ed anche ancor prima - i genitori ci insegnano costantemente i principi fondamentali della vita: che cosa è il bene che dobbiamo fare, e il male da evitare; che cosa è il vero che si deve dire, e la menzogna da eliminare; il meraviglioso al quale dobbiamo aspirare, e il brutto che bisogna rimuovere da noi stessi e da casa nostra; distinguiamo la nostra proprietà dalla proprietà delle altre persone.

Nella preparazione alla Prima Santa Comunione, in terza o quarta elementare, il sacerdote ci insegna che il peccato è una violazione dei comandamenti di Dio, sia di quei primi tre che si riferiscono direttamente a Dio, sia degli altri sette che riguardano le nostre azioni interumane, e tutti quanti provengono da Dio e secondo essi saremo giudicati. Il peccato è la trasgressione della legge di Dio non solo con gli atti esterni, ma anche con i pensieri e i desideri interiori. Il catechista ci insegna che nella prima nostra confessione dobbiamo dire i nostri peccati, cioè le menzogne, il male e le cose brutte, pentirci per esse, esprimere rammarico perché abbiamo offeso Iddio e il prossimo e proporre di non commettere del male. E solo pentiti, con l'assoluzione ricevuta, con la penitenza accettata ci accostiamo alla Santa Comunione, a ricevere decentemente e degnamente il Corpo di Cristo.

Non possiamo quindi ricevere la Santa Eucaristia con un peccato grave sulla coscienza, che non sia stato confessato ed espiato e per il quale il danno non sia stato compensato. "Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna" (1 Cor 11,26-29), chiaramente insegna S. Paolo nella Lettera ai Corinzi, evidenziando tre espressioni in relazione al peccaminoso ricevimento del Corpo di Cristo: indegno, colpevole, senza mettere la coscienza a posto.

Cari candidati alla Cresima, e voi altri fedeli! Non possiamo non tener conto di tutti e dieci i comandamenti di Dio che sono attaccati da perfide proposte e progetti, sia anche nella riforma scolastica sia in varie deformazioni sociali contro la natura umana. Voi giovani vivete sempre di più in tali comunità, dove si vede spesso che le famiglie sono in crisi, i matrimoni indeboliti talvolta fino all’infedeltà diventando fonte di grandi sofferenze per i bambini, per i giovani. Ecco le vere sfide. Fermiamoci oggi brevemente sulla considerazione di alcuni disordini, visibili agli occhi del mondo, presenti nella vita quotidiana mediatica, e che sono di scandalo per i piccoli nella fede e dimostriamo quanto siamo capaci di andare contro corrente, coadiuvati dai doni dello Spirito, dalla sapienza al timor di Dio.

Un comandamento di Dio, il sesto, prescrive: Non commettere adulterio o atti impuri, con alcun pensiero, parola ed opera. Quando una persona della famiglia è infedele al suo coniuge e compagno di vita con il quale si è sposata validamente in chiesa; quando vive o pecca con un'altra persona legata o non legata da matrimonio ingannando il suo legittimo coniuge, a prescindere dalle ragioni della loro infedeltà e dalle motivazioni del loro nuovo rapporto, tali persone non sono autorizzate da nessuno, tanto meno dal comandamento di Dio, ad accedere alla santissima Eucaristia vivendo in una condizione di peccato obiettivamente grave. Useremo, come ci insegna il Santo Padre Francesco, tutta la sollecitudine ed attenzione per discernere ed accompagnare tali persone, aiutarle, inserirle nella comunità ecclesiastica, ma sempre osservando la Legge di Cristo sulla indissolubilità di un matrimonio valido e sul degno accostamento al suo Santissimo Corpo. Allo stesso modo, per un comandamento di Dio, il nono, non dobbiamo commettere peccati col desiderio: impurità e adulterio si possono commettere anche col desiderio, perché Dio giudica quali sono i pensieri del nostro cuore, non solo quale è il nostro discorso o l’azione esterna.

O cresimando, sia tu casto come Cristo! O cresimanda, sia tu casta come Cristo, se desideri ricevere il Cristo Eucaristico!

Il settimo comandamento di Dio recita: Non rubare. Rubare vuol dire prendere illegalmente ciò che appartiene ad altri contro la ragionevole volontà del proprietario. Prendere un qualcosa, denaro, beni, terreni. Anche qui vale la regola che non si può neanche desiderare di rubare, e questo va sotto il decimo comandamento: Non desiderare la roba d'altri. Se rubi, giovane, ti seguirà sempre la voce che hai rubato qualcosa: di te, ragazza che non rubi, si dirà sempre che sei onesta.

- Giù le mani!

L'ottavo comandamento di Dio stabilisce: Non dire falsa testimonianza. La bugia è dire deliberatamente una non verità; la distorsione della verità oggettiva, la falsificazione di un fatto reale o del proprio pensiero. La menzogna è un comportamento contro la propria convinzione. La menzogna è dire il falso con l'intenzione di ingannare. Mentire è dire qualcosa contro la mente, dichiarare qualcosa contro il senso comune. Gesù chiama il diavolo „padre della menzogna“ (Gv 8,44); „bugiardo, sa come ingannare, sa come truffare la gente“, ci dice Papa Francesco (Omelia a S. Marta, 10 febb. 2017). Ciò significa che l'uomo è più vicino al diavolo se mente e diffonde falsità intorno a se stesso.

La diffamazione è dire il falso contro il prossimo così da danneggiare la sua buona reputazione. Se, per es. una ragazza del villaggio, generosa e morale, è calunniata con pessime bugie solo al fine che il suo ragazzo non la prenda in moglie, puoi immaginare che tipo di crimine è questo.

Sparlare è dire cose vere su un'altra persona, ma negative. Sei tu invitato a dire tali cose? Dove le presenti? Qualora tu sapessi che qualche ragazza della parrocchia è sposata civilmente con qualcuno, saresti tenuto a dire all'ufficio parrocchiale se dall’altare si è annunciato che la ragazza in questione si sposerà con un altro. Questo non è uno sparlare, ma la risposta all'annuncio della Chiesa.

Come comportarsi con le calunnie? - In qualunque modo ti comporti, devi sapere che è meglio sopportare con pazienza le calunnie che usarle contro gli altri.

Qual è stato il rapporto della gente verso Cristo? Quando Gesù è nato, la sua gente non l’ha ricevuto neanche in un alloggio privato, né lui, né sua madre Maria, né Giuseppe. Il re giudeo Erode voleva ucciderlo appena nato. Su di lui il popolo disse ogni sorta di calunnie, anche blasfemie: che non aderiva alla legge di Dio; che faceva miracoli con l'aiuto di Beelzebùl, capo dei diavoli; che seduceva le persone; che era un impostore e mangione; qualcuno stimò che non valesse più di 30 pezzi d'argento; altri dicevano che non era risorto, ma che l’avevano rubato gli apostoli. E simili malizie.

Il mondo verso i discepoli di Gesù. Così anche i suoi discepoli sono diffamati con calunnie incredibili, fino ad oggi: con storie false e campagne mediatiche. La gente diceva che i cristiani e i loro sacerdoti fossero cannibali, perché nell'incontro domenicale consumano il Cristo Eucaristico; che fossero nemici della società; non osservavano le leggi imperiali, che fossero traditori della patria e collaboratori di potenze mondiali ecc. La menzogna non si può difendere contro la verità. Appena dici la verità, cade la bugia. Quanto più veementi erano le calunnie e le menzogne, tanto più veri e vicini al Cristo sofferente erano i servitori della sua Chiesa.

Gesù Eucaristico, scuoti le coscienze di tutti coloro che prendono alla leggera i comandamenti di Dio e ricevono Te, il Tuo Corpo, non rispettando né il sesto né il nono comandamento! Apri gli occhi della coscienza a coloro che rubano, al minuto o all'ingrosso, senza osservare il settimo e il decimo comandamento: non rubare e non desiderare di rubare!

Rimuovi qualsiasi falsità e menzogna, frode ed inganno dalla nostra società e vita!

Ti preghiamo, soprattutto, o eterna Verità, di allontanare dalla santissima persona di Tua Madre, sia qui a Medjugorje che in tutto il mondo, ogni macchia della bugia umana, della bestemmia e dell’inganno. Noi veneriamo la Madonna sopra tutti i santi e le sante, gli angeli, i principati e le potenze. La veneriamo secondo la santa Tradizione e il vivo Magistero della Chiesa. Con la mente riconosciamo, con il cuore crediamo e con la bocca confessiamo le sue singolari verità di fede: la sua Concezione immacolata dalla piaga del peccato originale; la sua Verginità perpetua ed inviolata, la sua Maternità di Dio e la sua Assunzione con corpo ed anima nella gloria celeste. Custodisci il suo onore dalle fantasie umane. Non permettere che a tale nome, il più santo tra gli uomini, siano legate storie che non corrispondono al vero, visioni non autentiche, segreti fantasiosi, segni ingannevoli, innumerevoli apparizioni programmate con messaggi, indecenti toccamenti del corpo della presunta apparsa. Ma fa’ che pratichiamo la vera pietà mariana che ci guida a Te, nella verità e nella carità, e in noi desta il desiderio di osservare conseguentemente tutti i comandamenti di Dio e di essere i Tuoi testimoni nel mondo. Fa che col retto culto cristiano veneriamo la Madonna come colei che ha portato il Tuo Santo Corpo in questo mondo e la quale ha custodito nel suo purissimo Cuore la testimonianza che oggi annunciamo nel Tuo Vangelo.

E Tu, Signore, di noi tutti abbi misericordia!

O, Beata Vergine Maria, Ti chiediamo umilmente il perdono materno perché tante volte abbiamo abusato del Tuo santo nome per le nostre finalità materiali egoistiche e mediatico-propagandistiche! Vergine prudentissima, Specchio della Giustizia, Sede della Sapienza, prega per noi tutti, e in particolare per questi cresimandi e cresimande, che oggi ricevono i doni dello Spirito Santo affinché con essi collaborino per tutta la loro vita. Così sia.

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