Međugorski Fenomen
05. March 2010.
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(Il presente articolo è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale delle Diocesi di Mostar-Duvno e Trebinje-Mrkan, 1/2010, pp. 114-122, in data 5 marzo a. c. Qui pubblichiamo la traduzione italiana dell’articolo.)

     Molti conoscitori del „fenomeno di Medjugorje“, sia quelli critici, come anche quelli che accettano la soprannaturalità della sua origine, sono sorpresi e ancor più confusi dal fatto che nessuno dei sei presunti veggenti ha attuato la chiamata spirituale. Una volta, con riferimento a ciò, fra Tomislav Vlašić, vicario parrocchiale d'allora a Medjugorje, scriveva nella Cronaca delle apparizioni che „sempre di più viene a galla la sapienza della Gospa quando ha dato ai veggenti il consiglio nel luglio 1981, sebbene li abbia lasciati liberi, di recarsi in convento“.[1] Pare che ciò sia stato più il desiderio di fra Tomislav, e poi anche il desiderio di fra Slavko Barbarić, anche lui vicario parrocchiale di Medjugorje, che degli stessi „veggenti“. Anzi, nella lettera del 1983, inviata al noto teologo svizzero Hans Urs von Balthasar, il vicario Tomislav l’ha informato: „Gli adolescenti hanno deciso di andare in convento ma aspettano il momento che sanno solo loro.“[2] Evidentemente tutti gli adolescenti, nessuno escluso! Oggi tutto il mondo può sapere che queste erano semplici storie. Né tutti gli adolescenti „privilegiati“ di Medjugorje sono andati in convento, né sapevano affatto il momento della partenza; e quelli che vi si sono recati, hanno dato un esempio da non imitare. In questo „Anno sacerdotale“, in cui si riflette in modo particolare sulla situazione delle „vocazioni spirituali“, la Curia getta un breve sguardo su tali „frutti di Medjugorje“, cioè alla storia dei tentativi e degli insuccessi, nella quale quattro veggenti dicevano di voler andare in convento, anzi due hanno seguito una tale „voce“ miracolosa, ma con l'andar del tempo tutto si è congelato. I ragazzi si sono sposati, le ragazze sposate.

                                                                                                    La Redazione

1. Ivan Dragićević

     Ivan è nato il 25 maggio 1965 a Mostar, dal padre Stanko e dalla madre Zlata. Finita la scuola elementare, frequentò la prima del liceo a Čitluk, ma non la passò.[3] In una delle sue conversazioni con il suo prefetto a Visoko, ha citato, come una delle ragioni di tale insuccesso, anche il noto „caso“ di Medjugorje.[4] Un po' strano, se si considera che le presunte apparizioni a Medjugorje sono cominciate dopo la fine di quell'anno scolastico 1981! Seguendo il messaggio dell'apparsa di Medjugorje, che aveva loro consigliato di consacrarsi a Dio e di entrare in convento, Ivan si è presentato, alla fine dell'agosto 1981, nel seminario come candidato della Provincia francescana erzegovinese. Ecco come la „veggente“ Vicka, nella sua conversazione con fra Janko Bubalo, due anni dopo tali eventi, descrive la sua „frettolosa“ decisione di andare in seminario:

Janko – Vicka, quasi tutti sanno che la Madonna vi ha consigliato abbastanza presto qualche cosa riguardo alla scelta del vostro futuro.

Vicka – Sì. Non l'abbiamo mai nascosto.

J – Che cosa vi ha detto?

V – Ha detto che sarebbe bene consacrarci al Signore completamente. Di andare in convento o cose simili.

J – Questo vi ha turbato?

V – Non so. Dipende da ciascuno di noi.

J – Avevate il tempo da riflettere?

V – Certo che lo avevamo. Lo abbiamo ancora oggi. Solo Ivan, lui doveva decidere subito, perché doveva entrare subito in seminario, se lo voleva.

J – E lui?

V – Lui veramente ha deciso subito.

J – Ed è andato?

V – Sì, è andato.

J- Forse era meglio se non decideva con tanta fretta. Perché vediamo che dopo era un po' confuso. [Ha avuto delle difficoltà negli studi, per cui è ritornato a casa].

V – Sì, è vero. Chi può sapere quali piani Dio ha per lui? Questo non è facile capirlo. Tu lo sai meglio di me.[5]

     I superiori di Ivan l'hanno mandato nel ginnasio francescano a Visoko. Anche nel seminario ha avuto le „visioni“ regolari, eccetto i primi sette giorni. È stato proprio così? In un racconto della visione del 1 ottobre 1981 il cronista Vlašić trasmette le seguenti parole di Vicka e di Jakov: „La Gospa ha fatto vedere loro Ivan Dragićević (veggente nel seminario di Visoko). Tutto felice, allarga le mani per volare dalla gioia. Ha detto che a lui non sarebbe apparsa fino al 15.11.1981 a causa degli obblighi scolastici. Se nel frattempo talvolta verrà, questo sarà solo per visitarlo.” Il cronista, sotto la stessa data, più tardi, aggiunge una nota del seguente tenore: “Vicka ha saputo questo da un pellegrino il quale avrebbe parlato con Ivan Dragićević. Poi l'abbiamo verificato da Ivan e abbiamo saputo che non era vero, in quanto anche lui aveva visioni regolari, eccetto i primi 7 giorni nel seminario”.[6] Ivan dice la non verità, oppure Vicka, senza alcuno scrupolo, mette in bocca alla Gospa le informazioni inaffidabili sentite da un pellegrino? Se le cose stanno così, come allora credere che gli altri “messaggi” attribuiti da Vicka alla Gospa siano degni di fede?

     Però, non è questa l’unica volta che Vicka e Jakov nella visione vedono, oltre alla Gospa, anche il seminarista Ivan. Nel racconto della visione del 18 novembre 1981 sta scritto: “La Gospa è stata con Jakov e Vicka 15 minuti. Hanno pregato, cantato e conversato. Ad un certo punto ha fatto vedere Ivan, sorridente e con gli occhi elevati al cielo”.[7] Dunque non solo un certo fenomeno appare a Ivan, ma anche lui stesso appare agli altri, sorridente e con gli occhi rivolti al cielo.

     Secondo le parole del prefetto di Ivan, le sue „capacità intellettuali sono alquanto povere, durante il lavoro, specialmente scolastico, è spesso 'assente'“, e poi continua: „L'abbiamo avvertito di ciò. Ha approvato le nostre osservazioni, ma rimaneva nel ‘suo mondo'“.[8] A Visoko Ivan stesso ha organizzato dei raduni di preghiera, con alcuni seminaristi volontari dell'Erzegovina. Ha preposto le visioni e i raduni di preghiera ai doveri ordinari scolastici e non meraviglia che abbia finito l'anno scolastico con un voto negativo. È stato rimandato. E’ stato esaminato due volte, nel giugno e nel settembre 1982. Non ce l'ha fatta. Perciò è stato dimesso dal seminario di Visoko. Il cronista ne ha brevemente notato, il 1 settembre 1982: „ Il veggente Ivan Dragićević è tornato da Visoko. Egli è stato rimandato e bocciato in tedesco e coloro che si trovano in tale condizione vengono dimessi dal seminario. A causa delle (sue) deboli capacità intellettuali, proveremo a fargli proseguire la scuola a Dubrovnik”.[9]

     Dato che a Visoko il primo anno di scuola non è andato bene, si è ritenuto che la scuola gli sarebbe andata meglio se fosse passato nel ginnasio di Dubrovnik. Sebbene a Dubrovnik, dopo aver fatto l’esame di tedesco, sia passato nella seconda classe,[10] non ha mostrato buona volontà per la scuola come per le “apparizioni”. Anche qui invece che allo studio si è dedicato alle apparizioni. Così fra Tomislav, il 5 dicembre 1982, scrive nellaCronaca: “Oggi ho parlato con Ivan Dragićević. Egli ha dei problemi con la scuola; gli va male lo studio. Ha ogni giorno la visione regolarmente”.[11]Sebbene in più punti della Cronaca si rammenti che „Ivan non impara bene sebbene sembra che si applichi” e che ha le visioni ordinarie durante le quali la Gospa gli racconta la sua vita,[12] in nessuna parte, alla fine dell’anno scolastico, viene menzionato il secondo fallimento di Ivan e il fatto che a causa dei voti cattivi abbia dovuto abbandonare il seminario. Il silenzio di colpo!

     Ivan ha attribuito il suo insuccesso al fatto di pensare a quel che avviene a Medjugorje e alle presunte provocazioni da parte dei colleghi.[13] Fra Slavko ha notato il 20 febbraio 1985: „Oggi ha parlato con me Ivan Dragićević. Si nota in lui un progresso spirituale sicuro. Si impegna anche nello studio scolastico. Riconosce di essere stato rivolto, in Visoko, agli eventi di quaggiù e che ciò l'ha disturbato. Dice che a Dubrovnik era più difficile. Si è sentito sempre provocato. Vede anche la sua responsabilità per il suo andamento scolastico. Cercherà di migliorare la situazione“.[14] Dopo il ritorno da Dubrovnik non proseguirà il percorso liceale, ma cercherà, prima a Zagreb e poi a Makarska,[15] di passare l'esame straordinario per l'alberghiero privato:  ci riuscirà nel giugno del 1985. Fra Slavko nota il 12 giugno 1985: „Oggi Ivan Dragićević mi ha fatto vedere con fierezza il suo diploma dell'alberghiero privato. Ha fatto l'esame a Makarska. Che abbia qualcosa in mano!“[16]

     L'insuccesso di Ivan a Visoko e a Dubrovnik non significa anche che abbia cessato di pensare al sacerdozio. Ce ne testimonia anche un brano dellaCronaca. Sotto la data del 29 giugno 1985, il cronista nota: „Oggi ho conversato con fra Milan Mikulić su tutta la situazione. Egli si interessa molto agli eventi. Specialmente si interessa del caso dei due cappellani e vuole collaborare. Egli d'altronde lavora in America e ha scritto molto su Medjugorje. Mi ha detto che Ivan Dragićević gli aveva detto di voler diventare sacerdote“.[17] Non ci è rimasto notato se aveva tentato anche di mettere ciò in pratica, ma sappiamo che nove anni più tardi ha trasformato irrevocabilmente la sua vocazione spirituale nello stato matrimoniale. Infatti, nella parrocchia di S. Leonardo di Boston il 23 ottobre 1994 ha sposato la ex-miss Massachusetts Loreen Murphy. Una parte dell'anno la passa a Medjugorje e gli altri mesi a Boston. E afferma ancora di avere ogni giorno le „visioni“.

2. Vicka Ivanković

      Vicka (Vida), forse la più nota dei sei „veggenti“, nata il 3 settembre 1964 a Bijakovići, dal padre Pero e dalla madre Zlata. Ancor oggi ha le „visioni“ ordinarie ed è instancabile nel predicare e propagare i messaggi della „Gospa“.[18]

     Vicka sin dall'inizio del fenomeno di Medjugorje manifesta entusiasmo per la vita religiosa. Già nel settembre del 1981 lo confida ad un settimanale italiano: „Per il futuro che speranza hai? – Voglio entrare in convento, essere una religiosa.“[19] Poi nel 1982 nell'ufficio parrocchiale di Medjugorje lo rivela alla rivista belgradese „Reporter“ che riporta un’esauriente conversazione con la „ragazza che ha visto la Gospa“, la quale ha detto di essere un’ “iscritta (sic) reverenda suora“.[20] Lo stesso anno ripeterà ciò anche ai due visitatori di Zagreb, riguardo ai quali l'11 maggio 1982 il cappellano Vlašić nota nellaCronaca: „Dopo la preghiera per i malati Vicka è rimasta brevemente a colloquio con due visitatori di Zagreb che si sono interessati del suo futuro. Ha risposto del tutto semplicemente: ‘Sarò una reverenda suora’. Alla domanda se si sposerà, ha detto: “No, non mi passa per la testa!”[21] E sul Diario di lavoro, in cui sua sorella Ana ha scritto il corso delle “apparizioni dal 24 al 29 giugno 1981”, alla voce “professione” accanto al nome di Vicka la "veggente" ha scritto di proprio pugno: “reverenda suora”. [22]

     Nel già citato libro di fra Janko Bubalo, dopo aver parlato della chiamata e risposta di Ivan, risponde alla domanda se gli altri veggenti abbiano deciso quale strada sceglieranno nella vita:

J – Va bene, Vicka. E voi altri avete deciso qualcosa?

V – Noi avevamo tempo. Lo abbiamo ancora. Marija ed io abbiamo deciso presto per il convento; e poi vedremo quello che Dio vorrà. Questo non lo si sa ancora.

J – Dimmi, per favore. Come la Madonna ha accolto questa vostra decisione?

V – Era molto contenta. Poche volte l'ho vista così felice.[23]

      Sebbene fosse un’„iscritta reverenda suora“, sebbene abbia maturato una decisione ferma di non sposarsi, sebbene la Gospa ne fosse molto felice, poche volte così, la „veggente“ Vicka non è mai entrata in convento. Dopo venti anni passa un giovane di Krehin Gradac, Mario Mijatović, con il quale si è sposata il 26 gennaio 2002 a Medjugorje.

      La „veggente“ Vicka anzitutto annuncia „Urbi et orbi“ di essere un'„iscritta reverenda suora“, e dopo 20 anni va a Roma a comprare l'abito nuziale. Anche un giornalista, nel gennaio del 2002, è rimasto un po' sconcertato che nessuno dei sei „veggenti“ abbia accolto la chiamata spirituale. La „veggente“ Vicka gli risponde: „La Gospa ha dato a ciascuno di noi la libera volontà. Ciascuno può rispondere alla chiamata che vuole. Al di là del fatto che sono sposata, proseguirò con la diffusione dei messaggi della Gospa, poiché la fede cristiana si può testimoniare anche nel matrimonio”.[24]

      Riguardo alla vocazione – piena libertà; riguardo alla diffusione dei messaggi della Gospa - obbligo!

3. Jakov Čolo

      Jakov è il più giovane dei sei presunti veggenti di Medjugorje, nato il 6 marzo 1971 a Bijakovići, dal padre Ante e dalla madre Jaka. Dal 25 giugno 1981 al 12 settembre 1998 ha avuto le „apparizioni“ quasi quotidiane, ed ora solo una volta all’anno, e cioè a Natale.[25]

      Nell’intervista più spesso citata, condotta da fra Janko Bubalo, alla domanda sulla futura professione di Jakov, Vicka risponde che per lui c’è ancora tempo per la decisione.

J – È così. Ma si sa qualcosa di Jakov?

V – È troppo piccolo. Lui non ci pensa ancora.

J – Vicka, va bene così. Il resto lo vedremo.[26]

              Infatti, alla fine del 1983, quando quest’intervista è stata condotta, Jakov aveva 13 anni ed era allievo della 7a classe primaria. Davanti a lui c'era il tempo per rifletterci e maturare la decisione se attuare o meno la chiamata spirituale raccomandata dalla „Gospa”. Lui ci ha davvero riflettuto.

Per un periodo si è entusiasmato all'idea di recarsi in seminario per diventare prete. Come allievo dell'8a classe, fine settembre del 1984, ha rivelato per la prima volta la sua intenzione a fra Slavko Barbarić, cappellano e cronista di Medjugorje. Lui, il 28 settembre 1984, descrivendo l'incontro e la preghiera con i „veggenti“ nella casa di Vicka, nella Cronaca delle apparizioni registra: „In particolare ho richiamato la loro attenzione sulla necessità di attendere sempre a trasmettere letteralmente il messaggio, e se non sono sicuri di non mettere le virgolette.

     Jakov ha detto oggi, per la prima volta, che andrà l'anno prossimo in seminario, che questa è la sua vocazione. Si sente che Jakov progredisce spiritualmente. È diventato più serio e maturo”.[27]

     Jakov ha ripetuto lo stesso desiderio a metà ottobre, cioè il 15 ottobre 1984. Tornato dalla gita, ha riferito a fra Slavko sulle „apparizioni“ e questi nellaCronaca annota: “Conferma di aver avuto ogni giorno la visione. Talvolta è durata anche fino a 15 minuti. Erano anche con lui, durante la visione, alcuni compagni di classe. Anche oggi mi ha confermato di voler diventare sacerdote”.[28] Poi il cronista, fra Slavko Barbarić, per mesi non ci menziona tale desiderio di Jakov. Zitto Jakov, e zitto anche fra Slavko. Si tratta solo di una disposizione momentanea?

     Alla fine dell'anno scolastico, il 13 maggio 1985, Jakov non riflette più sul seminario, ma intende proseguire la sua formazione di liceo a Sarajevo, e se avrà la vocazione, sarà sacerdote. Ne ha parlato anche con fra Slavko, e lui, descrivendo brevemente tale conversazione, scrive: “Jakov mi ha detto che vuole andare al liceo a Sarajevo, e se avrà la vocazione, diventerà sacerdote. Gli ho suggerito di rimanere qui. La questione è rimasta aperta“. [29]

     Jakov ha frequentato il liceo a Čitluk, e non a Sarajevo, come aveva prima progettato, per essere più vicino agli eventi di Medjugorje. Così fra Slavko annota, il 2 settembre 1985, nella Cronaca: „Jakov è andato a scuola. Ha il secondo turno e non gli è comodo a causa delle visioni. Ha chiesto stasera alla Gospa dove e come avrà gli incontri con lei. Egli ha chiesto il permesso che ciò sia dopo la messa. Dice che la Gospa ha lasciato a lui libera scelta su ciò! Più tardi abbiamo saputo che tuttavia può arrivare in tempo dalla scuola se Zdenka Bošnjak, la quale ad ogni modo viene ogni sera, lo prende subito dopo la scuola. Questa volta Jakov mi è sembrato agire e riflettere in maniera matura“.[30]

     È percepibile che il giudizio di fra Slavko su Jakov non di rado cambia. In più occasioni, scrive che Jakov dà l'impressione di agire con maturità, poi in un altro punto, provocato dalla sua puerile condotta, mette in questione persino le sue „visioni“. Leggiamo tale rapporto di fra Slavko in data 12 marzo 1985: „Oggi, cioè stasera nella cappella c’era un'atmosfera incresciosa per il conflitto di fra Slavko e Jakov. Ha cominciato al catechismo con il suo recare disturbo. Siccome Jakov non voleva stare tranquillo, quando si sono incontrati a Bijakovići, fra Slavko l'ha sgridato davanti a Marija e ha messo in questione tutto quel che egli viveva. Fra Slavko ha parlato con tono tale che Marija è rimasta costernata. Alla domanda di che si trattava e perché tutto questo, fra Slavko, accendendo la macchina, ha aggiunto: Sentirai tutto!“[31] Anche più tardi, il 9 giugno 1985, lo stesso cronista menziona la sua condotta capricciosa: „Jakov se n'è andato con sua zia al mare e vi rimarrà una settimana. Suppongo che ciò gli farà bene, poiché nell'ultimo periodo è molto capriccioso e nervoso“.[32]

     Nemmeno dopo l'estate la sua condotta è cambiata. Così fra Slavko annota che prosegue ad essere ribelle e rileva che i doni (danaro) e l’attenzione che riceve dai visitatori di Medjugorje influiscono negativamente su di lui. Fra Slavko scrive nella Cronaca il 29 settembre 1985: „In questi giorni veniamo in qualche modo in conflitto con Jakov. Risponde sempre, disobbediente, pasticcione, birichino. I doni che riceve, l'attenzione che gli viene data dai pellegrini certamente in questo suo periodo di crescita non gli fanno bene“.[33] E il 1 ottobre 1985, nella Cronaca registra: „Marija Pavlović mi ha comunicato che fra Janko Bubalo aveva scritto una lettera riguardo a Jakov affinché Marija chiedesse alla Gospa sulla sua condotta. Dopo la domanda, la Gospa ha permesso che la lettera sia consegnata a Jakov. Lettala, Jakov ha pianto molto. Si tratta del fatto che fra Janko gli rinfaccia un rapporto non serio con la messa e la preghiera.“ [34]

     Non sappiamo se le critiche, ricevute da fra Slavko Barbarić, da fra Janko Bubalo e per le quali è stata consultata e con le quali era d'accordo anche la stessa „Gospa“, abbiano influito su di lui affinché cominciasse a riflettere sulla sua entrata in seminario. Ma dopo un po' più di un mese da quell'avvenimento, il 4 novembre 1985, Jakov di nuovo fa sapere a fra Slavko il suo desiderio, come egli annota nella Cronaca: „Ieri e sabato (i.e. il 2 e il 3 novembre, ndt.) Jakov Čolo ha cominciato a dire di voler entrare nel seminario. Ha insistito. Con lui è venuto anche Filip, suo zio. Noi siamo del parere che finisca l'anno iniziato qui. Egli desidera andare dal Provinciale anche da solo e parlarne con lui. Non dice che cosa l'ha spinto, ma insiste“.[35] “Anche se fra Slavko gli ha consigliato prudentemente di terminare l'anno scolastico, e poi presentarsi al seminario, egli continua a chiedere il colloquio col Provinciale. Vedremo se una tale disposizione è momentanea o una volontà permanente di diventare sacerdote. Gli ho chiesto se la Gospa gliene avesse detto qualcosa. Ha affermato che lei non gli aveva detto nulla nei tempi recenti, ma che all'inizio ha detto loro di decidersi da soli“.[36]

     Non ha avuto pazienza, ma sollecitava l'incontro al Provincialato. Fra Petar Ljubičić, vicario parrocchiale a Medjugorje, è andato con lui il 6 novembre 1985 da fra Jozo Pejić. Fra Slavko scrive: „Oggi Jakov Čolo e fra Petar Ljubičić sono andati a Mostar verso le 9,30 al colloquio con fra Jozo Pejić per l'accettazione di Jakov in seminario. Fra Jozo gli ha detto di aspettare fino al Natale, e che la cosa migliore sarebbe di aspettare fino alla fine dell'anno. Vedremo che cosa accadrà“.[37] Anche lui gli ha consigliato di rimanere fino al Natale o fino all'inizio del nuovo anno scolastico. Sembra che sia d’accordo. Anzi ha cominciato a prepararsi per il seminario, cosicché con fra Slavko ha cominciato ad esercitarsi anche in latino: „Ho deciso con Jakov di fargli studiare il latino. È pronto e ha accettato volentieri“.[38] La Cronaca non rammenta più la perseveranza né di Jakov né della chiamata né il suo progresso nella lingua latina. Con certezza sappiamo che nel seminario non è entrato, e quali ne siano i motivi, ciò resta noto solo a lui.

      Così Jakov ha trasformato la sua vocazione spirituale nello stato matrimoniale! A Pasqua, l'11 aprile 1993, durante la S. Messa presieduta da fra Slavko Barbarić, concelebrata dal parroco di Medjugorje fra Ivan Landeka, dall'ex-parroco di Medjugorje fra Leonard Oreč e ancora da alcuni sacerdoti, ha stipulato il sacramento di matrimonio con Annalisa Barozzi, un'italiana.[39]Hanno tre bambini e vivono a Medjugorje.

4. Marija Pavlović

     Marija è nata il 1 aprile 1965 a Bijakovići, parrocchia di Medjugorje, dal padre Filip e dalla madre Iva. Ha frequentato il liceo a Mostar ed è „veggente“ dal secondo giorno delle presunte apparizioni, il 25 giugno 1981.40]

     Vicka, nel colloquio con fra Janko Bubalo dice che lei e Marija si sono decise presto per il convento e che la Gospa ha gioiosamente accolto la loro decisione, ed aggiunge, „poche volte l'ho vista così felice”.[41] Anche nel colloquio con fra Slavko Barbarić, del 21 settembre 1984, dichiara che andrà in convento: „Marija poteva impiegarsi, ma non vuole. Pensa di fare due anni ancora di studio per insegnante di scuola materna. Dichiara che dopo si farà reverenda suora“.[42] Sembra che un tal pensiero fosse presente in lei agli inizi del fenomeno di Medjugorje, e più tardi ha cercato anche di attuarlo.

     Riguardo al tentativo di vivere nel convento, Marija, alla domanda di un giornalista nel 2001: “Perché nessuno di voi è diventato sacerdote o suora? Cinque di voi sono sposati. Forse questo vuol dire che è importante oggi formare delle famiglie cristiane?”, ha spiegato questa sua decisione:

     „Per tanti anni ho pensato che sarei diventata suora. Avevo cominciato a frequentare un convento, il desiderio di entrarvi era fortissimo. Ma la madre superiora mi ha detto: ‘Marija, se tu vuoi venire, sei la benvenuta; ma se il vescovo decide che tu non devi parlare di Medjugorje, devi obbedire’. A quel punto ho cominciato a pensare che forse la mia vocazione era quella di testimoniare ciò che ho visto e sentito, e che avrei potuto cercare la via della santità anche fuori dal convento”.[43]

     Però, non era proprio così. Marija ha tuttavia tentato di entrare in una insolita comunità spirituale mista, fondata da fra Tomislav Vlašić, nella quale è rimasta più mesi. Infatti, fra Tomislav Vlašić ha fondato, insieme alla tedesca Agnes Heupel, una comunità mista chiamata „Regina della pace, completamente tuoi – per Maria a Gesù“. Agnes Heupel, infermiera, nata nel 1951 a Münster, dal 1974 ha sofferto di una paralisi parziale della parte destra del corpo, e poi anche di tumore ai polmoni e della perdita progressiva della memoria. Nel 1983 in una presunta visione ha visto una chiesa con due torri circondata dalla luce. Tre anni più tardi, nel 1986, sfogliando un libro su Medjugorje, ha visto la foto della chiesa e ha desiderato di andarvi. Durante una „apparizione“ nella sacrestia della chiesa parrocchiale a Medjugorje, il 1 maggio 1986, vigilia della Madonna di Fatima, si dice che sia guarita e che non avesse più bisogno di ausili per muoversi. Questa era una delle più famose „guarigioni“ di Medjugorje.

     A Medjugorje è venuta in contatto con il vicario parrocchiale Vlašić e durante un incontro di preghiera ha ricevuto il „messaggio“ da Gesù, in cui annuncia una nuova comunità nella quale loro due dovrebbero donarsi a Dio come „Chiara e Francesco“.[44] Ricevuta la chiamata, si sono ritirati per un certo periodo nella preghiera e in solitudine. In tale periodo ad Agnes Maria e Gesù davano i messaggi concreti per la comunità, mentre a fra Tomislav parlavano nello Spirito e lo preparavano a ciò tramite esperienze interiori. Persino la „Gospa“, tramite la „veggente“ Marija Pavlovic, nel messaggio dell'8 marzo 1987, ha rivelato: „Questo è un piano di Dio“.[45] Alla fine dell'opuscolo intitolato „Una chiamata nell'anno mariano“ anche Marija riporta una sua testimonianza personale, come aggiunta, e afferma: „Come vedete, la Madonna ha dato il programma per la comunità: Regina della pace, siamo pienamente Tuoi, per Maria a Gesù, e guida questa comunità per mezzo di p. Tomislav e Agnes, attraverso la quale vengono i messaggi per la comunità”,[46] se vogliamo credere al testo di Vlašić.

     Poco tempo dopo, Marija ha smentito tutto decisamente e ha abbandonato la comunità. Questo era il primo grande conflitto e manifestazione di intolleranza tra due persone, Agnes e Marija, che nello stesso tempo avevano le „visioni“ e ricevevano i messaggi per la comunità. Così lei, nella dichiarazione dell'11 luglio 1988, seccamente e di proprio pugno reagisce a tale „programma della Gospa“ e alla precedente sua propria „testimonianza“: davanti a Dio, alla Madonna e alla Chiesa di Gesù Cristo decisamente nega che ci fossero qualsivoglia „messaggi“ tramite lei per la comunità e per tale „opera di Dio“, nella quale lei ha passato più mesi. E tutto questo lo firma davanti al Santissimo Sacramento. Ciò significa che quel che fra Tomislav Vlašić ha realizzato nella Chiamata di base della sua comunità è un puro inganno e una mera fantasia, se ora vogliamo credere a Marija (la quale, invece, scriveva: “Personalmente non ho avuto nessun desiderio di fare qualsiasi dichiarazione scritta. Padre Tomislav mi ha suggerito con insistenza di scrivere come veggente una testimonianza che il mondo aspettava.”)

     In difesa della „veggente“ Marija, dopo il suo abbandono della comunità mista, l'avvocato dei „veggenti“ di Medjugorje più famoso del mondo, rev. Laurentin, viene in aiuto e spiega:

     a) che, accanto alla tedesca Agnes Heupel, collaboratrice spirituale di fra Tomislav Vlašić e mediatrice dei “messaggi della Gospa” per la comunità, i messaggi di Marija si sono trovati al margine, e lei non poteva accettare ciò;

     b) che Paolo Lunetti si è seriamente innamorato di lei, e ciò lei l’ha accettato;

     c) che quell’italiano Paolo è riuscito ad accomodare il contrasto di Marija con fra Tomislav Vlašić, così

     d) Paolo ha appoggiato la sua uscita dalla comunità nel tempo degli “esercizi spirituali”;

     e) e l’ha aiutata a pubblicare una sua “lettera aperta” sulla sua uscita da tale comunità spirituale;

     f) e l’ ha aiutata a sposarsi, cinque anni dopo, con lui, con quel Paolo.[47]

Queste gelosie spirituali tra Agnes e Marija, riguardo ai „messaggi“ alla comunità, consigliano ad un fedele prudente di tenersi alla larga da queste conquiste personali medjugorjane nell'interpretazione di R. Laurentin, T. Vlašić, Agnes Heupel, Marija Pavlović ed altri partecipanti al „fenomeno“.

     Ricevuta nel 1988 un'approvazione orale da mons. Benito Cocchi, vescovo di Parma, la comunità mista opera come un'associazione privata dei fedeli. Tramite Agnes venivano molti messaggi da Gesù e Maria, i quali, secondo le parole di fra Tomislav Vlašić, in consonanza con i messaggi dei sei veggenti a Medjugorje hanno concretamente esortato alla fondazione della comunità. Tali presunti „messaggi“ sono diventati anche Regola della comunità per i membri.

     La comunità dal 1990 dimora e opera nel territorio della Diocesi di Mostar-Duvno senza alcun’approvazione della competente autorità della Chiesa. Per rendere possibile un'operazione libera e riconosciuta in ambito giuridico-civile, tale comunità ha fondato un'Associazione dei cittadini sotto la stessa denominazione,[48] e a Medjugorje ha costruito un grandioso fabbricato a forma di croce dove anche oggi dimorano i suoi membri e ricevono i visitatori di Medjugorje. Anche questo è uno dei „frutti di Medjugorje“, da molti taciuti.

5. Ivanka Ivanković

     Ivanka, detta anche Ivica, è nata a Bijakovići, parrocchia di Medjugorje, il 21 giugno 1966 dal padre Ivan e dalla madre Jagoda. Ha dimorato e frequentato il liceo a Mostar. L'ultimo incontro quotidiano col fenomeno l'ha avuto il 7 maggio 1985. Da allora, Ivanka ha le „visioni“ solo una volta l'anno, il 25 giugno.[49]

     Vicka[50] nella conversazione con fra Janko dice di Ivanka che non si è decisa per il convento. Ecco come fra Janko trasmette tale colloquio:

J – E cos'hanno deciso gli altri, se non è un segreto?

V – Forse sì, forse no. Le decisioni non le nascondono tanto. Per quello che so io, Ivanka e Mirjana non si sono decise per il convento. Può darsi che ci pensino ancora.

J – Ivanka ha detto anche a me che non ha questa intenzione…[51]

     Infatti, nella Cronaca delle apparizioni, non siamo riusciti a trovare neanche una minima allusione sulla sua entrata in convento. Perciò ci sorprende che fra Tomislav Vlašić nella lettera a Hans Urs von Balthasar abbia scritto che i „ragazzi“ entreranno in convento,[52] se almeno di lei sapeva che non aveva questa intenzione. Ancora una manipolazione dei fatti. Sembra che sin dall'inizio le fosse chiara quella raccomandazione e quel consiglio della Gospa, ma lei dall'inizio ha scelto il matrimonio e più tardi ha sposato Rajko Elez.

6. Mirjana Dragićević

     E’ nata a Sarajevo il 18 marzo 1965, dal padre Jozo e dalla madre Milena. Ha vissuto e frequentato la scuola a Sarajevo. Ha avuto la prima visione del „fenomeno celeste“ il 24 giugno 1981, e l'ultimo incontro quotidiano il 25 dicembre 1982. Innanzi tutto ha affermato che avrà le apparizioni il giorno del suo compleanno, cioè il 18 marzo, per tutta la vita. Siccome questo significa comunque un periodo lungo senza visioni, molto presto ha cambiato idea. Ha cominciato ad avere le visioni ogni tanto e ascoltare la voce della “Gospa” e, dal 2 agosto 1987, ogni due del mese ha affermato di ascoltare la voce della „Gospa“ e talvolta di “vederla“. [53] E dà „messaggi“ che per notorietà sono al livello di quelli del 25 nel mese.

     Anche a lei era passato per la testa il pensiero di entrare in convento, esisteva anche il desiderio di farlo, ma, per quanto ci è noto, non l’ha fatto. Fra Tomislav Vlašić, il 18 agosto 1982, annota nella Cronaca: „Mirjana non ha ancora scelto una vocazione. Ci riflette, e maturerà la decisione dopo l’esame di maturità. Dice di non poter essere come queste rev. suore. Ha il desiderio, ma ciò non è ancora una scelta - per ora non potrei, disse, rinunciare del tutto al guardaroba e alla compagnia - per lavorare come una suora tra i lebbrosi e miserabundi… Ad ostacolare tale scelta c’è anche la madre che vorrebbe che sua figlia si sposasse”.[54] Ma piuttosto che ascoltare il proprio desiderio e la raccomandazione della “apparizione” della Madre celeste, ha ascoltato il desiderio della propria madre.

     Fra Janko Bubalo, dopo che Vicka gli ha detto che Mirjana e Ivanka non si sono decise per il convento, scrive:

J - … Sembra chiaro anche per Mirjana. Lo sappiamo pure dal discorso che ha fatto con Fra Tomislav il 10 gennaio 1983, quello che intende fare.

V – L'importante è che rimanga buona e fedele a Dio.[55]

     Che cosa è che su Mirjana „si vede abbastanza chiaramente“? Allude fra Janko alle storie che circolavano su Mirjana tra i „veggenti“ dopo che le sono cessate le „apparizioni“? Sono il modo di vestirsi e il trucco davvero i motivi per cui la Gospa ha cessato di „apparirle“ e il segno tramite cui si vede che non intende realizzare la chiamata spirituale? Nel colloquio, condotto dal cappellano Vlašić il 4 gennaio1983, Vicka dice, nella Cronaca: “Penso che la Gospa ha cessato di apparire a Mirjana perché non realizza quel che la Gospa vuole. Avete visto come si veste, trucca, non è mai qui… Io penso così, ha ben rilevato. Inoltre Ivan Dragićević mi ha confidato – ma che ciò non lo devo dire agli altri - che la Gospa si è lagnata di Mirjana e che gli ha detto che le aveva affidato il 10o segreto e ha cessato di apparirle. A me non ha detto nulla di lei, sottolinea Vicka.” [56]

Conclusione

    Molti confrontano Medjugorje con Lourdes e Fatima, anzi, affermano che il fenomeno di Medjugorje è una continuazione di Fatima. Sebbene non sia il caso, facciamo un parallelo di Medjugorje con i due più noti moderni luoghi mariani di apparizioni, riconosciuti dalla Chiesa. A Lourdes la Madonna è apparsa nel 1858 alla quattordicenne Marie Bernadette Soubirous 18 volte. Bernadette, quattro anni più tardi, dichiara: „Io devo essere una religiosa, ma no lo so in qual Ordine. La Santa Vergine me l'ha detto, e l'aspetto.“ Due anni più tardi, il 19 maggio 1864, entra nel postulandato del convento di S. Gildardo vicino alla città di Nevers. La vestizione religiosa la fa nel luglio del 1866. Malaticcia, ma tenace fino alla morte il 16 aprile 1879. Proclamata beata da papa Pio IX il 14 luglio 1925, e canonizzata dallo stesso Papa l'8 dicembre 1933.

     A Fatima la Madonna appare 6 volte (dal maggio all'ottobre del 1917) ai giovanissimi: Lucia, e Fra ncesco e Giacinta, che muoiono come ragazzini: Francesco di 11 (1908-1919), e Giacinta di 10 anni (1910-1920). Dichiarati beati il 13 maggio 2000 da papa Giovanni Paolo II. Lucia nel 1925 è entrata nell'Istituto delle suore di S. Dorotea, che nel 1948 ha lasciato per entrare nel Carmelo di S. Giuseppe di Coimbra, cercando la pace e fuggendo dai curiosi che volevano vederla. Nel Carmelo è anche deceduta nel 2005. Anche di lei è iniziato il processo diocesano per la beatificazione.

     I quattro „veggenti“ di Medjugorje, che cercavano alla meglio almeno di „iscriversi“ alla vocazione spirituale, se ne sono poi „cancellati“ e si sono felicemente sposati. Tre di loro, Ivan a Boston, Vicka a Krehin Gradac e Marija a Monza presso Milano, hanno tuttora le consuete apparizioni quotidiane, mentre le altre due „veggenti“, Mirjana Dragićević, sposata Soldo, e Ivanka Ivanković, sposata Elez, non hanno nemmeno cercato di passare le soglie delle famiglie spirituali (hanno formato le proprie famiglie). La prima ha le „apparizioni“ ogni 2 del mese e al suo compleanno, il 18 marzo, e la seconda solo una volta l'anno, il 25 giugno. Jakov Colo, dal 12 settembre 1998, ha le „apparizioni“ una volta l'anno, e ciò a Natale.

     Tenendo presente che numerosi giovani erzegovinesi sono entrati nel seminario e diventati sacerdoti, religiosi o diocesani, e numerose giovani diventate religiose, senza avere, almeno a quanto ci è noto, apparizioni, messaggi, segreti, incontri e colloqui con i fenomeni soprannaturali, sembra strano che nessuno dei „veggenti“ di Medjugorje, i quali in questi quasi 30 anni hanno avuto una innumerevole moltitudine di „apparizioni” – circa 40.000 – abbia abbracciato la chiamata spirituale. Non solo quei due che non hanno mai neppure provato, bensì neanche quei quattro che sono stati già iscritti, non si sono consolidati, dopo essere stati un periodo in esso. Forse anche questo è uno dei „frutti di Medjugorje“.

     Mostar, il 5 marzo 2010.

                                                                         La Curia diocesana di Mostar

 


 

[1] La Cronaca delle apparizioni, vol. I., 4. 6. 1983., p. 501.

[2] D. Kutleša (a cura di), Ogledalo Pravde, (Speculum iustitiae) Mostar, 2001., p. 55.

[3] Ogledalo Pravde, p. 33.

[4] Archivio della Curia diocesana di Mostar, Fondo Medjugorje, Il rapporto di fra Vitomir Silić su Ivan Dragićević, del 20.3.1984.

[5] J. Bubalo, Mille incontri con la Madonna a Medjugorje. Le apparizioni di Medjugorje raccontate dalla veggente Vicka, Edizioni Messaggero Padova, Padova 61998, p. 149.

[6] La Cronaca delle apparizioni, Inizi, 1. X. 1981.

[7] La Cronaca, Inizi, 18. XI. 1981.

[8] Archivio della Curia di Mostar, Fondo Medjugorje, Rapporto di fra Vitomir Silić su Ivan Dragićević, del 20. 3. 1984.

[9] La Cronaca, vol. I., p. 241.

[10] La Cronaca, vol. I., 14. IX. 1982., p. 253, fra Tomislav Vlašić annota: „Fr. Tomislav ha portato in macchina Ivan Dragićević e Miro Šego nel seminario a Dubrovnik“.

[11] La Cronaca, vol. I., p. 314.

[12] Cfr. La Cronaca, vol. I, 4.1. 1983, p. 349: „Ivan è un cattivo allievo… Pigro di natura. Non devo dirlo come una qualifica morale. C’è in lui qualcosa in cui è immerso e lo ‘assorbe’.”; 6.3.1983, p. 402-403; 12. 3. 1983, p. 407; 29. 3.1983, p. 424.

[13] Ne vedi in: Ogledalo Pravde, pp. 67-68.

[14] La Cronaca, vol. III., p. 289.

[15] La Cronaca, vol. III., 22. 3. 1985, p. 369. Fra Slavko Barbarić annota: „Ivan è partito oggi a Makarska a fare l'esame della scuola privata alberghiera. Il motivo di ciò è il dover finire almeno qualcosa e così avere qualcosa in mano“.

[16] La Cronaca, vol. IV., p. 591.

[17] La Cronaca, vol. IV., p. 648.

[18] J. Bouflet, Medjugorje ou la fabrication du surnaturel, Pariz, 1999., pp. 185-188, riporta tutti i viaggi dei „veggenti“ di Medjugorje nel mondo occidentale dal 1990 al 1998. Vicka ne ha fatti, in quel lasso di tempo, 26.

[19] La Domenica del Corriere, 19. 9. 1981.

[20] R. Perić, „Međugorska 'ukazanja' i duhovna zvanja“ (Le „apparizioni“ di Medjugorje e le vocazioni spirituali), in: Crkva na kamenu, 12/2002, p. 12.

[21] La Cronaca, vol. I., p. 128.

[22] Archivio della Curia di Mostar, Fondo Medjugorje, L'Agenda di Vicka Ivanković dei primi giorni delle apparizioni. Sul frontespizio sta scritto letteralmente: „Cognome e nome: Ivanković Vicka; professione: reverenda suora, luogo: Bijakovići; via e nr.: + + - - + Bijakovići – 79456; telefon: 86-637“.

[23] J. Bubalo, Mille incontri con la Madonna a Medjugorje, p. 149.

[24] Arena (Zagreb), 31. 1. 2002.

[25] Ogledalo Pravde, p. 37.

[26] J. Bubalo, Mille incontri con la Madonna a Medjugorje, pp. 149 – 150.

[27] La Cronaca, vol. III, p. 43.

[28] La Cronaca, vol. III, p. 71.

[29] La Cronaca, vol. III., p. 512.

[30] La Cronaca, vol. IV., p. 832.

[31] La Cronaca delle apparizioni, vol. III., pp. 343-344.

[32] La Cronaca…, vol. IV., p. 583.

[33] La Cronaca…, vol. IV., p. 962.

[34] La Cronaca… vol. IV., str. 932.

[35] La Cronaca, vol. IV., p. 993.

[36] La Cronaca, vol. IV., p. 995.

[37] La Cronaca, vol. IV., p. 997.

[38] La Cronaca, vol. IV., 14. XI. 1985., p. 1015.

[39] La Cronaca, vol. VIII, p. 438.

[40] Ogledalo Pravde, p. 28.

[41] J. Bubalo, Mille incontri con la Madonna a Medjugorje, p. 149.

[42] La Cronaca, vol. III., p. 34-35.

[43] Corriere della sera (Sette), 22. 11. 2001, p. 98.

[44] T. Vlašić, Una chiamata nell'anno mariano, Milano, 1988., str. 5: „Alla vigilia dell'Immacolata, il 7 dicembre 1986, mentre pregavamo insieme il rosario meditando i misteri gaudiosi, Gesù ha dato ad Agnes un messaggio, in cui annunciava la nascita di una nuova comunità in cui noi dobbiamo offrirci entrambi a Dio, come 'Chiara e Francesco'“.

[45] Ivi, p. 6: „Fra le altre cose ho posto una domanda alla Madonna tramite Marija Pavlović. Marija ha portato la risposta della Madonna dell'8 marzo 1987: 'Questo è un piano di Dio'.“

[46] Ogledalo Pravde, p. 30-31.

[47] R. Laurentin, Stella maris, 5/1994, p. 8.

[48] Archivio della Curia diocesana, Fondo Medjugorje, Decisione del Tribunale superiore di Mostar, del 21. 8. 1990.

[49] Ogledalo Pravde, p. 36.

[50] Riguardo a Ivanka, come del resto anche riguardo a Mirjana, Vicka afferma che la Gospa non è contenta della loro condotta. Così nel colloquio del 1. 10. 1981. dice a fra Tomislav che: „…a Ivica e Mirjana non appare spesso come a loro tre (Marija, Jakov e Vicka) poiché non sono del tutto dedicate. La Gospa le ammonisce spesso su questo. Aspetta che si dedichino pienamente“. Nella „Postilla“ fra Tomislav scrive: „Da Ivanka ho verificato la situazione. Lei dice che la Gospa le appare ogni giorno. Suppongo che la detta conclusione di Vicka sia a causa dell'omissione fatta da Ivanka agli occhi di Vicka“. Questo è uno dei molti esempi in cui Vicka mette le sue personali riflessioni e conclusioni in bocca alla „Gospa“. Per fra Tomislav, ovvio, questo non presenta alcuna difficoltà! La Cronaca, Inizi, 1.10. 1981.

[51] J. Bubalo, Mille incontri con la Madonna a Medjugorje, p. 149.

[52] M. Botta - L. Frigerio, Le apparizioni di Medjugorje, Pessano, 1984, p. 129.

[53] Ogledalo Pravde, p. 24.

[54] La Cronaca, vol. I., p. 227.

[55] J. Bubalo, Mille incontri con la Madonna a Medjugorje, p. 149.

[56] La Cronaca, vol. I., p. 348. Lo stesso giorno fra Tomislav ha parlato con Ivan Dragićević. Lui dice: „Ivan mi ha confermato ciò che Vicka ha raccontato di Mirjana. Anzitutto, anche lui è convinto che la Gospa le ha cessato di apparire a causa della sua condotta. Egli è l’unico dei veggenti al quale la Gospa ha detto qualcosa di concreto prima dell’Anno nuovo, riguardo a Mirjana e alla cessazione delle apparizioni. Dice che la Gospa si è lagnata della condotta di lei. Gli ha detto press’a poco questo: ‘Oltre alla preghiera durante la visione, tutto il giorno non prega per niente… Io darò ad ognuno secondo i suoi meriti’. Ivan l’ha confidato solo a Vicka e a me. Non vuole che lo si senta dappertutto e che si diffondano voci cattive.“ La Cronaca, vol. I., pp. 349-350.

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