Međugorski Fenomen
11. February 2018.
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Qui sono tradotte tre pagine del „Supplemento alle 'Informazioni'“, inviate come lettera circolare ai parroci erzegovinesi, prot. nr. 1213/82, del 16 dicembre 1982, supplemento allo Službeni vjesnik (Bollettino ufficiale), nr. 2/1982.

Le "Informazioni", invece, sono state dattiloscritte da p. T. Vlašić (pagine 1-24 – Responsabile: L'ufficio parrocchiale di Medjugorje, per uso interno, dell’agosto del 1982, secondo il protocollo della ricevuta della Curia diocesana: Nr. 821/82, del 23 agosto 1982).

Una parte del Supplemento è stata trascritta dal nastro magnetico del vescovo Pavao Žanić.

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Ultimamente si è scritto parecchio su Medjugorje. Non ho trovato neanche un articolo che fosse imparziale e oggettivo, tantomeno critico. Tutto è stato scritto in difesa di una posizione già presa, in difesa della soprannaturalità e veridicità delle “apparizioni” della Madonna a Medjugorje. Così le informazioni, grazie ai silenzi, sono diventate disinformazioni. Infatti, tutti quelli che hanno scritto su Medjugorje conoscono anche i fatti che mettono in questione l’autenticità delle apparizioni e non hanno voluto neanche menzionarli. Qui non si tratta di un dibattito teorico che si conduce in un circolo teologico. Si scrive per il pubblico. E tutti sappiamo che gli eventi di Medjugorje hanno una grande risonanza, numerosi commenti e conseguenze per la nostra Chiesa, per la fede delle anime. Non di rado si sente dalla gente una minaccia: “Ma se questo non sarà vero, allora…” Perciò anche solo parlare di questo è carico di responsabilità, tanto più lo è una parola pubblicamente scritta. Qui è inevitabilmente in gioco la nostra coscienza, onestà e responsabilità davanti a Dio, davanti alle anime e davanti alla storia. Quelli ai quali sono accessibili solo le Informazioni e simili scritti e articoli sulla stampa nazionale e all’estero, prenderanno molto facilmente le cose come sicure e definitive, e la nota secondo cui l’autore si sottomette al giudizio della Chiesa è per lo più una scusa nascosta per poter difendere presumibilmente la propria posizione, sebbene in modo unilaterale. Se l’autore esponesse quel che gli sembra essere a favore dell’autenticità delle apparizioni, e ugualmente anche quel che è neutro e oggettivo, e anche quel che non è a favore di ciò, allora sarebbe giustificata la conclusione: sottometto il mio giudizio al giudizio della Chiesa.

Al contrario, scrivere solo a favore della propria posizione, e ciò finora ha significato di solito a favore dell’autenticità delle apparizioni, e persino gettare sospetti su quelli che non credono alle apparizioni e porre in questione la loro fede in genere, veramente non è in conformità alla nostra dottrina, all’onestà umana e cristiana. Tutti noi che abbiamo un sentire cattolico dobbiamo andare insieme verso la verità, cercare la verità e non evitare i fatti contrari ai nostri desideri, alle nostre simpatie o alle posizioni già assunte.

Perché nascondere alcuni fatti? Perché arrabbiarsi con quelli che non credono alle apparizioni? Forse per ingannare la gente?

Una cosa sono i fatti, e un'altra le loro interpretazioni. Nell’interpretazione possono esserci posizioni molto differenti, ma i fatti, specialmente quelli registrati su un nastro, che non celano imposture e costituiscono un racconto spontaneo, non possono essere omessi, non si può discutere se ci siano o non ci siano. Bisogna tenerli in considerazione e onestamente esporli davanti all’opinione pubblica. Allora le Informazioni ed altri scritti apparirebbero in maniera del tutto diversa.

Devo riconoscere che per molti fatti non ho una risposta adeguata. Non mi piace se qualcuno ha una risposta per tutto e fa un gesto di disapprovazione con la mano. Mi piace quando si cerca di interpretare le cose in modo sobrio. Per quelli ai quali inviamo questo Bollettino ufficiale della Diocesi io citerò alcuni fatti che sono stati omessi dalle varie “informazioni”, cosicché questo sia un Supplemento a quel che è stato già scritto.

Quando ho saputo delle apparizioni a Medjugorje, ho pensato subito: se questa è la Madonna, allora lei è venuta per risolvere il caso erzegovinese, per riconciliare i due cleri, la gente… Di ciò ho chiesto, il 20 [21] luglio 1981, ai ragazzi e mi hanno risposto al magnetofono: “La Madonna ha detto che questo si risolverà da sé… che per questo non è necessaria neanche una preghiera speciale né una penitenza”. In seguito hanno risposto alla stessa domanda dicendo che bisogna pregare, che l’una e l’altra parte si devono incontrare e parlare…

Il 30 giugno 1981 l’apparizione si è verificata a Cerno. La Madonna ha detto che sarebbe apparsa ancora solo tre giorni (registrato). Dopo l’apparizione del 3 luglio i ragazzi hanno detto che la Madonna aveva detto che quella era l’ultima apparizione.

Il 14 gennaio 1982 sono venuti da me i ragazzi, hanno detto di essere stati mandati dalla Madonna (V.[icka] I.[Ivanković], M.[arija] P.[avlović], e J.[akov] Č.[olo]).

“La prima volta che abbiamo chiesto alla Madonna del caso erzegovinese, ella ha detto che ci vuole pazienza, che bisogna aspettare, che tutto verrà col tempo. 

La seconda volta che le abbiamo chiesto, ella ha detto che bisogna pregare e digiunare.

Senza la preghiera e il digiuno non si otterrà niente.

Qualche giorno fa abbiamo domandato a questo proposito, ella ha detto che entrambe le parti si devono riunire e devono parlare come veri fratelli tra di loro, che tra di loro non ci deve essere alcun litigio, poiché anche gli altri frati vogliono avere... lavorare nella Chiesa … bisogna pregare e digiunare.

- La Madonna ha detto che Lei si è precipitato in certe cose. Ha detto solo questo.

- C'era ancora qualcosa nelle visioni che potrebbe riguardare me?

- V.[icka]: Ora dovremmo parlare, o quando ce ne andremo diremo: dovevamo dire questo o quello.

- Qualcuno mi ha detto che avete avuto qualche messaggio sui cappellani di Mostar.

- Non ne abbiamo avuti...

- No?

- Quali cappellani?

- Quelli di Mostar.

- Non abbiamo avuto nulla.

- Qualcuno mi avrà detto erroneamente.

- Questo qualcuno lo trasmette erroneamente e Lei lo sente erroneamente.

Nel corso della conversazione ancora alcune volte ho posto ai ragazzi la domanda: Avete ancora qualcosa per il Vescovo?... Ricordatevi ancora di qualcosa che tocchi, si riferisca a me… La risposta è stata negativa.

Il 3 aprile 1982 sono venuti da me V.[icka] I.[vanković] e J.[akov] Č.[olo], inviati dalla Madonna.

- La Madonna ci ha rimproverati perché l'ultima volta non abbiamo detto tutto… Ha parlato di questo caso e ha fatto un sorriso e ha detto che ella risolverà tutto da sola. Io non ho alcun'idea di che cosa si tratti… e ha sorriso. Allora anche io e J.[akov] abbiamo riso a squarciagola e la gente ci ha detto: perché ridete? Noi abbiamo detto: dobbiamo ridere se lei ci ha detto di ridere…

- Perché non avete detto i nomi di quei frati che vogliono cacciare…  

- Ella ha detto, a proposito di quei frati, che anche a loro piace lavorare nella Chiesa come a tutti gli altri, celebrare la Messa, i sacerdoti non sono affatto colpevoli, ella ha detto i loro nomi, e io non li conoscevo e più tardi li ho visti… Prusina e Vego. Ella dice che essi non sono affatto colpevoli, l'ha ripetuto due volte. Anche J.[akov] lo ha sentito, c'era anche M.[arija].

- Ha parlato di loro prima che tu venissi da me la volta scorsa (14 gennaio 1982), e ti ha rimproverato perché non me l'avevi detto?

- Sì! Perciò mi ha rimproverato tre volte perché non sono venuta a dirGlielo…

[pagina 3]:

- Di nuovo non ci siamo intesi. (Insisto cosicché si chiarisca ancor di più la contraddizione con la risposta del 14 gennaio 1982).

- La Madonna ti aveva detto di dirmelo prima che venissi da me la volta scorsa?...

- Sì! Ma io non l'ho detto, ed ella mi ha rimproverato perché non avevo fatto il mio dovere, ed io ho parlato molto, ma non mi sono ricordata… Poi ha detto [la Madonna]: io penso che questa è una grande vergogna che non si ricorda, questo litigio tra i frati e i preti. La gente si rappacifica, ma con loro non c’è nulla da fare.

- J.[akov]: Ella ha detto che questo è un grande colpo per la Chiesa.

- V.[icka]: Ogni giorno ci dice qualcosa… anche di Lei ha detto che non ha  proceduto correttamente.

- J.[akov]: Che anche Lei ha sbagliato poiché ha fatto così.

- V.[icka]: Che ci sono degli sbagli, e che so io…

- In che cosa?

- J.[akov]: In questo caso francescano.

- Che cosa pensi tu che io abbia fatto per sbagliare così?

- J.[akov]: Lei ha detto a proposito del caso francescano tra i frati e i preti.

- E tu lo sai di che cosa si tratta?

- J.[akov]: Non lo so.

- Io vorrei correggermi se sapessi in che cosa ho sbagliato, ma io ubbidisco al Papa, e faccio quel che il Papa ordina.

- V.[icka]: Anche Lei deve ubbidire a qualcuno, ma io ubbidirei più alla Madonna che a mia madre… certo che io preferirei ubbidire alla Madonna che al Papa, certo!

- La Madonna non può parlare contro il Papa… Altrettanto devi essere attenta e mettere in dubbio se ella dice qualcosa contro il vescovo.

 - V.[icka]: Non c'è alcun dubbio. Io la sento proprio come ora sento Lei (registrato su nastro).

Quando ho comunicato ciò a fra Tomislav Vlašić, il quale lavora pastoralmente a Medjugorje, mi ha detto che V.[icka] è impulsiva di temperamento… „Così mi ha detto, tra Natale e Capodanno, che la Madonna aveva detto che per tutto ciò che accade in Erzegovina è colpevole il vescovo. Le ho detto che non può essere così…“

Gli ho detto: „Non dovevi dire nulla, ma solo inviarla dal vescovo. Questa è una manipolazione dei ragazzi…“

Un fazzoletto insanguinato. Un tassista ritornava da Medjugorje e sulla strada un giovane uomo macchiato di sangue lo ha fermato e gli ha dato un fazzoletto insanguinato, dicendo: Buttalo nell'acqua. Egli ha proseguito ed è stato fermato da una donna vestita di nero, che gli ha chiesto il fazzoletto. Egli le ha dato il suo, pulito, ma lei ha detto: „Non questo, ma quello insanguinato. Se l'avessi buttato nell'acqua, in questo momento ci sarebbe stato il giudizio universale.“ (M.[arija]: Ci sarebbe stata subito la catastrofe del mondo).

I ragazzi: Abbiamo chiesto alla Madonna, chi era quell’uomo macchiato di sangue. Lei ha detto che quello era suo Figlio. – Chi era quella donna vestita di nero? – Quella ero io (questo è stato registrato più volte).

Quando è stato domandato loro chi avesse detto di recitare 7 Pater noster e il Credo, alcuni hanno risposto che l'aveva detto loro la Madonna, altri  che l'aveva detto loro la nonna, altri che così si era pregato da sempre in Erzegovina…

Ci sono altri fatti che mettono gravemente in dubbio l'autenticità delle apparizioni, ma non li pubblico poiché sono molto personali. Ritengo che questo debba essere preso in considerazione quando si parla o scrive su Medjugorje. Cerchiamo la verità!

Mons. Pavao Žanić, vescovo

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(A tergo il timbro: Archivio della Curia diocesana Mostar,

Nr: 1213/82, del 16 dicembre 1982)

 

a.a ([ad acta]

 

Mostar – Ordinario

 

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